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Le vendite dei prodotti petroliferi sono calate del 4,3% a gennaio

where Roma when Lun, 03/03/2025 who roberto

Sono state pari a 3,8 milioni di tonnellate, in calo del 4,3% (-173mila tonnellate) rispetto a gennaio 2024. Pesa la frenata del gasolio, soprattutto extra-rete, e la continua flessione del petrolchimico. I dati Unem.

L’anno 2025 si apre con un segnospesa-carburante.jpg meno per le vendite al mercato di prodotti petroliferi che a gennaio, con un giorno lavorativo in meno e un “ponte” più esteso dell’anno passato, sono state pari a 3,8 milioni di tonnellate, in calo del 4,3% (-173mila tonnellate) rispetto a gennaio 2024. Lo segnala Unem nel suo aggiornamento mensile. Il risultato è dovuto alla frenata del gasolio, soprattutto nel campo dell’extra-rete, e alla continua flessione del petrolchimico. Calo in parte compensato dal segno positivo della benzina (+1,5%, +10mila tonnellate) e del jet fuel (+1,6%, +5mila tonnellate); marginale il contributo del Gpl autotrazione (+0,8%, +1mila tonnellate). I consumi dei soli carburanti autotrazione (benzina e gasolio) complessivamente sono stati pari a 2,5 milioni di tonnellate, con un decremento del 3,6% rispetto a gennaio 2024 (-92mila tonnellate).
 
Mobilità in calo
Dopo i valori record delle festività natalizie, la variazione negativa del 5% nel traffico dei giorni prefestivi di gennaio, stando ai dati Anas, sembra pertanto riflettere una riduzione della mobilità turistica. Il quadro economico resta comunque incerto seppure in presenza di un reddito disponibile in crescita e frena i consumi complessivi. Il calo particolarmente significativo nei prodotti extra-rete (-9,8%, -93mila tonnellate) e il bunker per il secondo mese consuntivo (-14,3%, -27mila tonnellate), conferma una situazione industriale ancora debole.  Elemento emblematico delle difficoltà industriali è certamente il dato relativo agli impieghi dei lubrificanti per l’industria scesi dell’11,7%.
Rispetto al periodo pre-pandemico, a gennaio 2025 la benzina ha comunque mostrato volumi superiori di 93mila tonnellate, mentre il jet fuel torna ad essere leggermente inferiore (-8mila tonnellate). Per quanto riguarda il gasolio motori, il confronto con il periodo pre-Covid è incisivo, con un calo complessivo di 158mila tonnellate (-8%).  Quanto ai consumi petroliferi totali, che includono anche quelli destinati alle attività di raffinazione, a gennaio hanno appena superato i 4,3 milioni di tonnellate (-5,3% rispetto allo stesso mese del 2024).
 
Prezzi e aumenti
I prezzi al consumo dei carburanti sia della benzina che del gasolio – segnala Unem - a gennaio sono aumentati di circa 4 centesimi rispetto a dicembre 2024, a causa sia del rimbalzo delle quotazioni a livello internazionale, sia del contributo maggiore dei biocarburanti, nonché del cambio euro/dollaro sfavorevole. A livello di prezzo industriale (al netto delle tasse), sia la benzina che il gasolio si mantengono ampiamente al di sotto della media dell’area euro.
Intanto il sottosegretario al ministero delle Imprese, Massimo Bitonci, ha fatto sapere che i prezzi dei carburanti alla pompa sono sostanzialmente in linea con i prezzi praticati nel 2024 e sono inferiori rispetto ai prezzi del 2023 e questo sarebbe il risultato delle azioni messe in campo dal ministero.
Non ci sta l’Unione consumatori (Unc): "È vero che attualmente i prezzi della benzina sono inferiori a quelli medi del 2023 e del 2024 (anche se per un soffio), ma non quelli del gasolio che, pur se inferiori al 2023, superano quelli del 2024. In ogni caso, il punto è tutt'altro, ossia il fatto che dall'inizio dell'anno la benzina ha sfondato la soglia di 1,8 euro al litro e il gasolio quella di 1,7 euro, con un'impennata decisamente preoccupante. Insomma, il Governo non può prendere il periodo di riferimento che gli fa più comodo per dire che tutto va bene" afferma il presidente Massimiliano Dona.

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