Verso la nuova Stratega energetica: pareri a confronto
Assogasliquidi, Anigas, Cgil, Aebs, AssoEge. Il gas risposta efficace efficiente ed ecologica alle esigenze energetiche e ambientali del nostro Paese. Il ruolo delle biomasse solide. Il parere del sindacato. Più efficienza energetica
"Uno sviluppo sostenibile non può non tener conto delle qualità ecologiche di una fonte come il gas, che rappresenta la risposta efficace, efficiente ed ecologica alle esigenze energetiche e ambientali del nostro Paese". È quanto ha dichiarato Francesco Franchi, presidente di Assogasliquidi, l'associazione di Federchimica che rappresenta le imprese del comparto distribuzione gas liquefatti (Gpl e Gnl) per uso combustione e autotrazione.
"La Strategia Energetica Nazionale deve tener conto di queste fondamentali proprietà ecologiche di Gpl e metano, così come del fatto si tratti di fonti già disponibili e sicure, che non comportano costi aggiuntivi per la collettività. Il Gpl, che nel settore residenziale e industriale è un prodotto complementare al gas naturale, svolge anche una funzione di carattere 'sociale', dal momento che, attraverso piccoli serbatoi, bombole e reti canalizzate, permette di raggiungere anche le zone d'Italia più disagiate, come quelle montuose e le isole, spesso non collegate ai metanodotti".
Secondo Anigas e I-Com, il gas naturale risulta la principale fonte di energia per le case degli italiani, per questo sarebbe necessario che la nuova Strategia energetica nazionale rafforzasse gli strumenti oggi esistenti per incoraggiare il passaggio a tecnologie più efficienti. In Italia, la quota del residenziale sui consumi finali di gas naturale è passata dal 46,1% al 51,5% e il gas naturale soddisfa più del 40% degli impieghi di energia del settore (43,6% nel 2014), seguito dalla legna (22,1%) e dall'energia elettrica (21,7%). Il settore residenziale pesa in Europa per più di un terzo dei consumi finali di energia (il 37,1% in Italia nel 2014). Si comprende perciò quanto sia rilevante, oggi, il ruolo del gas naturale, principale fonte di energia per le case degli italiani. Secondo l'Associazione nazionale industriali del gas, Anigas, e dall'Istituto per la Competitività (I-Com), think tank con sedi a Roma e a Bruxelles, la nuova Strategia Energetica Nazionale deve rafforzare gli strumenti oggi esistenti per incoraggiare l'adozione delle nuove tecnologie, per consentire di sfruttare appieno i benefici economici e ambientali del gas.
"Quello dell'elettricità è l'unico settore in cui l'effetto della liberalizzazione è l'aumento e non la discesa dei prezzi delle tariffe. Non si può fare un favore alle aziende alle spalle di 23 milioni di utenti! È un errore l'abbandono del mercato tutelato per l'elettricità": inizia così, con una stoccata ai precedenti governi, l'intervento di Emilio Miceli, segretario generale della Filctem-Cgil, nell'audizione sulla Strategia Energetica Nazionale. "La norma va cancellata, non fosse altro perché l'utente deve essere lasciato libero di scegliere se restare nel mercato tutelato o passare al mercato libero". Quanto poi alla questione spinosa del settore termoelettrico, Miceli ha avanzato una proposta concreta: "Occorre un piano di riconversione e flessibilizzazione dei grandi impianti termoelettrici chiusi, o destinati alla chiusura nei prossimi anni, per ridurre gli effetti negativi sull'occupazione che preveda una riduzione della potenza e l'utilizzo di combustibili a basso impatto ambientale (biomasse solide e liquide, biometano, metano), anticipando anche la valorizzazione bioenergetica dei rifiuti e degli scarti agroalimentari". Un altro aspetto rilevante - ha proseguito Miceli - è rappresentato dal tema della dismissione del parco nucleare italiano e dal ruolo di Sogin (la società di Stato incaricata della dismissione degli impianti nucleari e della riconversione dei rifiuti radioattivi) per il quale "vi è esigenza di un adeguato piano industriale, in grado di far ripartire le attività di decommissioning fortemente rallentate negli ultimi anni a cui deve accompagnarsi l'individuazione di un deposito nazionale di scorie, in attesa da tempo, troppo tempo. I cittadini che pagano gli oneri nella bolletta elettrica hanno il diritto di sapere!".
"Nella definizione degli obiettivi di politica energetica nazionale è necessario riconoscere il ruolo ambientale ed economico che il comparto delle biomasse riveste per il sistema Paese e promuovere e consolidare gli strumenti di attuazione dei principi dell'economia circolare, valorizzando tutte le potenzialità della filiera agroenergetica per la tutela ambientale, per la riduzione dei costi sociali e per lo sviluppo economico del settore agricolo e delle comunità locali". Questo è quanto ribadito da Simone Tonon, presidente dell'Associazione Energia da Biomasse Solide. "Riteniamo fondamentale la promozione - mediante idonei strumenti incentivanti - di tecnologie a basso impatto ambientale e di interventi di revamping per l'adeguamento del parco esistente ai nuovi livelli emissivi. È altresì necessario sviluppare un sistema razionale per la raccolta delle biomasse residuali a fini energetici. Auspichiamo, infine, la semplificazione del quadro regolatorio per una gestione degli impianti conforme agli standard europei e l'individuazione di strumenti in grado di valorizzarne il ruolo e la capacità di sostegno alla Rete di Trasmissione Nazionale dell'energia elettrica" - prosegue Tonon.
AssoEGE, l'associazione italiana degli Esperti in Gestione dell'Energia certificati in base alla norma UNI CEI 11339, ha presentato al governo le sue proposte di revisione della Strategia Energetica Nazionale. L'associazione ha chiesto al governo di porre al centro della nuova Sen gli aspetti relativi all'efficienza energetica, come d'altronde già previsto nella Strategia Energetica Nazionale del 2013, e le necessità dei consumatori finali, che rappresentano il vero traino per garantire il raggiungimento dei target prefissati. Tra le altre proposte presentate dall'associazione, ci sono la necessità di aiutare le organizzazioni a implementare i sistemi di gestione dell'energia (ISO50001) e la revisione degli incentivi in contrasto con la promozione dell'efficienza energetica. AssoEGE ha inoltre descritto alcuni chiari esempi di mancata uniformità negli interventi di efficienza energetica nella pubblica amministrazione.