von der Leyen al Parlamento UE: siamo troppo dipendenti dal gas, servono rinnovabili e anche il nucleare
Secondo la presidente della Commissione, per ridurre l’import servono le energie pulite, ma anche di una fonte stabile come il nucleare. Draghi: ci sarà una proposta a dicembre
“Oggi l’Europa fa troppo affidamento sul gas e dipende troppo dalla sua importazione. Questo ci rende vulnerabili. La risposta sta nel mantenere il gas naturale come combustibile di transizione e, soprattutto, nell’accelerare la transizione all’energia pulita.” Lo ha detto la Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, intervenuta alla plenaria del Parlamento europeo sulla preparazione della riunione del Consiglio europeo, che ha parlato di aggiungere alle rinnovabili anche una fonte stabile, come il nucleare in grado di garantirci più indipendenza.
Riserve, mercati, rinnovabili ma anche nucleare
La presidente ha poi illustrato le misure che possono essere messe in atto per far fronte alla situazione nel breve termine. “Si possono sostenere le imprese, in particolare le PMI, mediante aiuti di stato, il sostegno mirato ai consumatori e tagli alle imposte e alle tasse sull’energia. Su questi punti gli Stati membri possono agire molto velocemente.” Grazie al piano di ripresa europeo NextGenerationEU, 36 miliardi di euro sono già stati destinati alle energie pulite, dall’idrogeno all’energia eolica offshore. "Se esaminiamo l'aspetto di medio e lungo termine - ha aggiunto -, lavoreremo su altre misure per aumentare la resilienza e l'indipendenza dell'Unione europea: vogliamo esplorare come stabilire una riserva strategica di gas, esplorare la possibilità di appalti comuni, intensificheremo l'outreach verso i diversi fornitori per diversificare le fonti di approvvigionamento e dobbiamo accelerare il lavoro sull'interconnessione". "In parallelo a tutto questo, valuteremo il funzionamento del mercato del gas e dell'elettricità oltre che del mercato Ets e riferiremo verso la fine dell'anno - ha concluso - . Questo mi porta al mix energetico del futuro: è ovvio che abbiamo bisogno di più energia rinnovabile e pulita: se consideriamo il costo di produzione dell'energia rinnovabile, il solare è dieci volte meno caro di dieci anni fa, l'energia eolica è volatile, però è del 50% meno caro di dieci anni fa, quindi vi sono rinnovabili e sono fonti che abbiamo in casa”.
La questione nucleare
Il passaggio che ha maggiormente fatto sobbalzare gli ambientalisti è però quello nel quale la presidente ha detto che “accanto a questo abbiamo bisogno di una fonte stabile, il nucleare per esempio, e durante la transizione anche del gas naturale. Come abbiamo già detto ad aprile, presenteremo la proposta sulla tassonomia tra breve", ha annunciato la leader dell'esecutivo Ue, aprendo così qualche spiraglio per il nucleare. "Nucleare e rinnovabili ci danno anche indipendenza", ha aggiunto. Sulla questione, il premier Draghi è apparso più cauto. "Abbiamo parlato anche di nucleare. Alcuni Paesi chiedono di inserirlo tra le fonti di energia non inquinanti", ha confermato il presidente del Consiglio. "La Commissione procederà a una proposta a dicembre. Ci sono posizioni molto divisive in Consiglio. Vedremo quale nucleare e poi in ogni caso ci vuole moltissimo tempo", ha aggiunto.
Come è noto la Germania non abbandonerà il carbone prima del 2040, ma cesserà con il nucleare nel 2022, mentre la Francia ha il secondo parco atomico più grande del mondo e vuole rafforzarlo. Il principale fornitore di gas della Spagna è l'Algeria, l'Irlanda lo importa dalla Scozia e la Finlandia lo ottiene dalla Russia, come faceva la Lituania fino a quando non ha cominciato a portarlo dalla Norvegia. Pertanto, la riflessione di ampio respiro, con profonde implicazioni politiche, economiche e sociali, deve tener conto "della diversità e della specificità delle situazioni degli Stati membri", affermano le conclusioni approvate dal Consiglio. Per il primo ministro sloveno Janez Jansa, “non ci sarà alcuna transizione senza il nucleare”. Il premier, che detiene la presidenza di turno del Consiglio Ue, ha illustrato i principali risultati della riunione dei capi di Stato e di governo, soffermandosi sull' "importanza del nucleare, che rappresenta il 27% del mix energetico". Infine, il ministro Roberto Cingolani, secondo cui quando si parla di energia è necessario non avere preclusioni e tenere a mente che l'obiettivo principale è uno: eliminare il carbone. "Io non sono un fan del nucleare, ma occorre studiare ogni possibilità", è la linea del ministro per la Transizione ecologica, che, ospite alla maratona digitale “Digithon”, precisa di non essere "fan di nessuna tecnologia". Da scienziato, però, ricorda che "il punto è studiare e non avere paura di quello che non si capisce".