Wwf, in Italia 13 centrali a carbone ma producono un terzo di tutte le emissioni
I dati arrivano dalla nuova edizione del rapporto “Carbone: un ritorno al passato inutile e pericoloso”. A livello europeo l'Health and Environment Alliance ha stimato costi per l'impatto sanitario provocato dalla combustione del carbone compresi tra 15,5 e 42,8 miliardi di euro annui
In Italia sono in funzione 13 centrali a carbone diverse per potenza e tecnologia impiegata. Questi impianti - leggiamo su Adnkronos - hanno prodotto circa 44.726 GWh nel 2011 e 46.755 GWh nel 2012, contribuendo rispettivamente all'12,9% e al 13,7% del fabbisogno elettrico complessivo. A fronte di questi dati, tutto sommato abbastanza modesti, scopriamo che gli impianti a carbone nel 2011 avevano prodotto oltre 38,3 milioni di tonnellate di CO2, che nel 2012 dovrebbero aver superato i 40 milioni di tonnellate, corrispondenti a oltre 1/3 di tutte le emissioni del sistema elettrico nazionale.
I dati arrivano dalla nuova edizione del rapporto “Carbone: un ritorno al passato inutile e pericoloso”, presentato dal Wwf, nel corso di una conferenza stampa indetta in vista dei negoziati sul clima delle Nazioni Unite che si terranno, da oggi al 22 novembre a Varsavia, in Polonia. A livello europeo, l'Health and Environment Alliance ha stimato costi per l'impatto sanitario provocato dalla combustione del carbone compresi tra 15,5 e 42,8 miliardi di euro annui, rileva il rapporto.
Tra l'altro, come ricorda il Wwf, in Europa i reali costi che pesano sulle bollette elettriche sono i 100 miliardi di euro di incentivi a fonti fossili e nucleare contro i 30 alle energie rinnovabili, e anche in Italia il maggiore incremento della bolletta elettrica è dovuto all'aumento del costo dei combustibili fossili da cui dipendiamo per l'80% e non certo agli incentivi concessi alle energie rinnovabili.