Acciaio: continuerà ad aumentare la domanda di rottame
Le nuove geometrie del mercato italiano delle materie prime siderurgiche nel webinar di siderweb, in collaborazione con RICREA
Per il mercato italiano delle materie prime siderurgiche si prevede una riduzione della domanda di carbone metallurgico e di minerale di ferro utilizzati negli altiforni. Sono attese anche una maggiore richiesta di rottame di ferro per produrre acciaio con forno elettrico, nonché un maggior consumo di gas per ottenere il preridotto, che permette di migliorare la carica dei forni e quindi la purezza dell’acciaio prodotto. È una conseguenza dei nuovi trend che si stanno affermando, economia circolare, mobilità sostenibile e “acciaio verde” in primis. Sono i dati principali emersi nel corso dell’ultimo webinar di siderweb “Rottame e DRI: nuove geometrie per il mercato italiano”, organizzato in collaborazione con RICREA, Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio.
Meno minerale di ferro, più rottame e preridotto - Se in Italia saranno realizzati i progetti annunciati per Taranto e Piombino, “avremo un cambiamento strutturale della siderurgia nazionale” ha spiegato Gianfranco Tosini, analista dell’Ufficio Studi siderweb. Oggi l’acciaio italiano è prodotto per l’82% con forno elettrico; una quota che con i nuovi impianti nell’ex Ilva e in JSW Steel Italy arriverebbe all’87-90%. Ne conseguirà una riduzione del consumo di minerale di ferro di 1 milione di tonnellate e un aumento dell’import di rottame dai 5 milioni di tonnellate attuali ai 9-10 milioni nel 2025. “Meno - ha specificato Tosini - se dovesse partire l’impianto di preriduzione di Taranto annesso al nuovo forno elettrico che sostituirebbe l’altoforno 2”. Resterebbero comunque “grosse tensioni sul mercato del rottame in Italia – secondo Tosini -, avendo il nostro Paese una capacità di offerta oggi difficilmente aumentabile” e, contemporaneamente, crescendo anche sulla piazza globale la richiesta di rottame.