I vasi di fiori sono imballaggi. Confagricoltura protesta: sono mezzi di produzione, non confezioni
Malcontento per il contributo ambientale, soddisfazione per il periodo di adeguamento concesso dal Conai.
Dal 1° marzo è entrato in vigore il contributo ambientale Conai sui vasi di plastica per fiori e piante, trattati come imballaggi. La decisione non soddisfa gli operatori florovivaisti che auspicavano che si tenesse conto da subito del nuovo regolamento sugli imballaggi, in vigore dal 2026, che la gran parte dei vasi per fiori e piante sia da considerarsi come un mezzo di produzione.
Tuttavia, Confagricoltura apprezza quanto deliberato dal Consorzio nazionale imballaggi (Conai) per ridurre al minimo il campo di applicazione del contributo ambientale, individuando un congruo periodo per permettere agli operatori del settore di adeguare i sistemi gestionali. Ora l’auspicio della Confederazione è che, con il sostegno delle amministrazioni competenti ed il proseguo del confronto con il Conai, si possa al più presto definire un quadro applicativo che sia in linea con quanto indicato dal nuovo regolamento europeo.
La “Confagricoltura ribadisce ancora una volta che i vasi in plastica per fiori e piante non rientrano nella definizione di imballaggi” poiché a suo parere non sono prodotti esclusivamente orientati al trasporto e alla commercializzazione dei beni in essi contenuti. “Si tratta di elementi imprescindibili per lo sviluppo e la crescita delle piante, sia in fase di produzione che nelle fasi successive; pertanto, è necessario considerarli alla stregua di mezzi di produzione esentati da ogni contribuzione, secondo l’orientamento recepito dal nuovo regolamento europeo”.