Amaplast. Dopo il calo di fatturato del 2020 (-11%), tornano a crescere gli ordini
Per i costruttori italiani di macchine per plastica e gomma il risultato si è avuta una contrazione del mercato interno, attestatosi a 1,96 miliardi
Dopo il picco record del 2017, sostanzialmente confermato nel 2018, e dopo la fisiologica battuta d’arresto del 2019, lo scorso anno il fatturato dei costruttori italiani di macchine e attrezzature per plastica e gomma ha registrato una flessione dell’11,4%, con un valore complessivo di 3,9 miliardi di euro. Secondo i dati del Centro Studi MECS-AMAPLAST (l'Associazione nazionale di categoria aderente a Confindustria) elaborati anche sulla base dei dati ISTAT, il risultato è stato determinato da una contrazione del mercato interno (-12,5%), attestatosi a 1,96 miliardi di euro, e dal calo delle vendite sui mercati esteri (-11,2%), che si sono fermate a 2,72 miliardi di euro. Completa il quadro un arretramento del 14,3% delle importazioni, scese a 780 milioni di euro.
Analizzando le macro-aree di destinazione dell’export 2020, si evidenzia un rafforzamento dell’Europa, che rappresenta il 58,3% del totale (bene in particolare i mercati extra-UE), mentre hanno perso un po’ di terreno l’Asia – che costituisce il 16,7%, contro il 17,5% del 2019 – e il Nord America, la cui quota scende dal 15,2% al 14,6%. Nei primi 10 Paesi di destinazione delle esportazioni, la diminuzione è risultata spesso a doppia cifra, con le eccezioni significative del +42% delle vendite in Russia e del +14% di quelle in Turchia. Analizzando invece le esportazioni dal punto di vista merceologico, il comparto mostra cali diffusi e significativi per la quasi totalità delle tecnologie, a eccezione degli impianti per mono e multifilamenti e delle termoformatrici, utilizzate anche nella produzione di vaschette/vassoi, bicchieri e altri imballaggi per alimenti, la cui domanda è aumentata proprio in seguito alle nuove abitudini di consumo portate dalla pandemia.
Le aspettative di ripresa che le imprese del settore riponevano nel 2020, dopo la citata battuta d’arresto del 2019, sono state evidentemente deluse dalla diffusione della pandemia di Covid-19, che ha richiesto misure straordinarie di contenimento – come il fermo per numerose categorie produttive considerate non essenziali, tra le quali anche l’industria delle macchine per plastica e gomma, o le restrizioni agli spostamenti – che hanno di fatto bloccato le attività per diverse settimane. Parallelamente, il progressivo dilagare dell’epidemia nei vari Paesi ha determinato un’elevata incertezza dello scenario macroeconomico internazionale. Il momento di maggiore impatto sul sistema si è registrato soprattutto a cavallo tra il primo e il secondo trimestre, per lasciare poi spazio a una ripresa che ha segnato un’accelerazione nell’ultimo trimestre, mitigando il risultato negativo finale. Peraltro, vale la pena sottolineare come i soci AMAPLAST abbiano fatto meglio rispetto al settore nel suo insieme: infatti, il confronto con il 2019 indica un calo del loro fatturato pari al 2,8%, una flessione davvero poco significativa se inserita nel contesto globale. Sul fronte dell’occupazione, invece, la variazione è addirittura positiva, con un aumento degli addetti del 3,3%.
Previsioni prudenti per il 2021
Il 2021 ha avuto, nel complesso, un inizio incoraggiante: è prevedibile un rimbalzo della produzione e dell’export, anche se pare troppo ottimistico aspettarsi entro pochi mesi il ritorno ai livelli pre-crisi, che sembra più verosimile nel 2022. La conferma delle misure governative di incentivo alla sostituzione dei macchinari in chiave transizione 4.0 potrà dare linfa al mercato interno, che più ha sofferto nei mesi scorsi. Il deciso recupero già in corso in alcuni mercati chiave, come la Cina o gli Stati Uniti, potranno fornire impulso all’export di settore. Nel complesso, le previsioni restano comunque prudenti, poiché è ancora forte l’incertezza in molti mercati, anche a causa del perdurare della pandemia, delle campagne vaccinali che procedono a rilento e della complicata ripresa degli spostamenti, soprattutto a livello internazionale. Senza dimenticare che, nell’ultimo periodo, si è acutizzato l’aumento dei prezzi dei polimeri, di altre materie prime e della componentistica, oltre che delle tariffe dei noli marittimi. In ogni caso, a conferma di un andamento in controtendenza rispetto al 2020, la metà degli associati che hanno partecipato a un recente sondaggio di AMAPLAST ha evidenziato un miglioramento del portafoglio ordini nel primo semestre 2021 rispetto al secondo dell’anno passato, seppur con diverse sfumature di intensità.