DDL concorrenza, CONAI e Corepla chiedono attenzione anche per i sistemi Epr
Il presidente del Consorzio nazionale imballaggi (CONAI) Luca Ruini e il presidente di Corepla Giorgio Quagliolo sono intervenuti in audizione al Senato. Per Unirima restano dei nodi da risolvere
In tema di flusso urbano dei rifiuti di imballaggio, il Ddl Concorrenza dovrebbe occuparsi anche del tema della responsabilità di gestione dei sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore (Epr), ai quali afferiscono gli imballaggi che, divenuti rifiuti, confluiscono nella raccolta differenziata urbana. Lo ha affermato il presidente del Consorzio nazionale imballaggi (Conai) Luca Ruini nel corso dell'audizione in Commissione Industria al Senato sulla Legge annuale per il mercato e la concorrenza; secondo Ruini, "gli oneri delle attività di raccolta e gestione dei rifiuti di imballaggio devono essere assolti dai sistemi di Epr in proporzione ai rispettivi imballaggi immessi sul mercato e conferiti al servizio pubblico di raccolta differenziata".
Quagliolo: ogni EPR si faccia carico dei costi
Nella stessa direzione l'intervento del presidente del Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica (Corepla) Giorgio Quagliuolo, secondo cui è "indispensabile salvaguardare il principio in base al quale ogni Sistema Epr si deve far carico della gestione degli imballaggi riferibili al proprio immesso al consumo che vengono conferiti al servizio di raccolta differenziata o, comunque e in ogni caso, dei relativi costi. Ciò, anche laddove raggiunga o addirittura superi gli obiettivi di riciclo con quelli raccolti su superfici private". Questo, ha aggiunto, "in primo luogo, per ragioni di carattere ambientale visto che, in caso contrario, vi potrebbero essere quote di rifiuti non gestite con conseguente pregiudizio anche per i Comuni che non si vedrebbero rimborsati i relativi costi di raccolta"; e poi per una questione di tutela della concorrenza, "poiché, diversamente, i costi non sopportati da un Sistema Epr potrebbero finire per gravare impropriamente sugli altri Sistemi Epr e, in primis, sul Consorzio di Filiera del materiale di riferimento".
UNIRIMA: “Bene l’avvio del processo, restano nodi da risolvere"
Per il Presidente di UNIRIMA, Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri, sentito anch’egli presso la Commissione 10° Industria del Senato, “il Ddl Concorrenza accoglie in parte alcune richieste formulate dalle imprese dell’economia circolare e lascia irrisolti importanti nodi, non attuando in pieno le indicazioni contenute nell’ultima relazione annuale dell’AGCM. Nel dettaglio, Unirima esprime soddisfazione per una novità sostanziale presente nel Ddl, che riduce a due anni la durata minima quinquennale prevista per gli accordi che le utenze non domestiche devono stipulare con il gestore pubblico o con l’operatore privato per la raccolta e l’avvio a recupero dei propri rifiuti. Una novità introdotta con l’obiettivo di superare l’attuale trattamento a vantaggio della gestione da parte del titolare del servizio pubblico di gestione dei rifiuti. Si tratta di un passo in avanti che, tuttavia, accoglie solo in parte le proposte delle imprese, in quanto UNIRIMA ritiene che il vincolo temporale vada azzerato, in linea con quanto indicato dall’AGCM; inoltre, è opinione di UNIRIMA che il Ddl Concorrenza non risolva il problema della monopolizzazione dei mercati concorrenziali a valle".