Decreto Aiuti. Unionplast: Governo non abbandoni le imprese, crediti di imposta vanno mantenuti
Seppure il prezzo dell’energia sia diminuito negli ultimi mesi, i prezzi in generale restano decisamente più elevati rispetto al 2019
Unionplast, l’Unione Nazionale dei trasformatori di plastica, settore strategico nel panorama industriale italiano e di eccellenza a livello internazionale, chiede al Parlamento di intervenire prontamente per la modifica al Decreto Legge Aiuti varato dal Consiglio dei Ministri. “E’ necessario che le imprese - spiega Marco Bergaglio (nella foto), Presidente di Unionplast - possano usufruire, almeno per i prossimi due trimestri, dei crediti d’imposta per l'acquisto di energia elettrica e di gas naturale introdotti nel maggio 2022 dal precedente decreto.
Azzeramento inspiegabile
A fronte della riconferma degli aiuti emanati alle famiglie, poiché i prezzi non si sono ancora normalizzati, è inspiegabile per Unionplast l’azzeramento del sostegno alle imprese. Seppure il prezzo dell’energia sia diminuito negli ultimi mesi, i prezzi in generale restano decisamente più elevati rispetto al 2019. Viviamo senz’altro un contesto di difficoltà: gli ultimi dati Istat infatti rilevano che ad aprile si è registrata, per il quarto mese consecutivo, una flessione congiunturale dell’indice destagionalizzato della produzione industriale, con diminuzioni estese a tutti i principali comparti. Non si registrava per il comparto industriale una caduta della produzione così significativa su base annua (-7,2% ad aprile) da luglio 2020, quando la flessione era stata dell’8,3%. “Quello che ci preoccupa particolarmente – continua Bergaglio - è il differenziale con le politiche governative degli altri Paesi europei, che hanno confermato gli aiuti alle imprese, mettendo a disposizione delle imprese energia a prezzi da 2 a 3 volte più bassi di quelli che si pagano oggi in Italia. Chiediamo quindi al Governo e al Parlamento un intervento correttivo sulle misure previste dal Decreto almeno per i prossimi due trimestri, perché non si può abbandonare ora il sostegno al comparto industriale italiano, che corre il rischio di rallentare drammaticamente la produzione”.