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Erion weee: +2% di raee domestici nel 2024, ma sono lontani i target europei

where Milano when Mar, 14/01/2025 who roberto

Bene piccoli e grandi elettrodomestici, male tv, monitor e sorgenti luminose. Il direttore Giorgio Arienti: “L’Italia ha perso un’opportunità, perché non c’è riciclo senza raccolta. Confidiamo che le recenti misure legislative possano rappresentare un nuovo punto di partenza”

Nella raccolta dei Raee,fotoraee-credit-weee.png i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche siamo ancora a metà strada, dovremmo raccoglierne circa 12kg per abitante, mentre attualmente siamo fermi a 6 kg. I conti del consorzio Erion WEEE parlano chiaro: ha gestito su tutto il territorio nazionale circa 237.000 tonnellate di RAEE, in crescita del 2% rispetto al 2023 (232.000 tonnellate). I risultati si confermano in linea con la raccolta dei RAEE a livello nazionale e – seppur in miglioramento rispetto all’anno precedente - non aiutano a ridurre la distanza che separa l’Italia dai target fissati dall’Unione Europea.

I dati di raccolta del 2024
Grazie all’effetto delle campagne informative e di sensibilizzazione promosse da Erion WEEE, i piccoli elettrodomestici del Raggruppamento R4 registrano un aumento significativo (più di 18.000 tonnellate, con un incremento di oltre il 5% rispetto al 2023). Sale anche la raccolta dei RAEE più “pesanti”, ossia quelli che al loro interno contengono elevate quantità di materie prime recuperabili: il Raggruppamento R1 (freddo e clima) supera le 76.000 tonnellate raccolte (+2%), mentre il Raggruppamento R2 (grandi elettrodomestici) totalizza più di 113.000 tonnellate (con un incremento di oltre il 4%). La flessione riguarda invece il Raggruppamento R3 (tv e monitor), che prosegue nella sua parabola discendente – seguita alla crescita esponenziale del 2021 causata dal “bonus rottamazione tv” – segnando con circa 28.000 tonnellate un -8% rispetto al 2023. In calo anche il Raggruppamento R5 (sorgenti luminose), che si attesta a 240 tonnellate (-6%).

Recupero materiali
I risultati operativi di Erion WEEE confermano l’eccellenza del lavoro svolto dal Consorzio nel 2024: il tasso di riciclo delle materie prime seconde è stato infatti pari all’88% del peso dei RAEE. In dettaglio, dalle circa 237.000 tonnellate di RAEE domestici gestiti, il Consorzio ha ricavato più di 130.000 tonnellate di ferro (pari al peso di quasi 33 Tokyo Tower), circa 5.200 tonnellate di alluminio (equivalenti al peso di 330 milioni di lattine), 5.800 tonnellate di rame (come il peso del rivestimento di 65 Statue della Libertà) e 29.600 tonnellate di plastica (equivalenti al peso di 11.800.000 sedie da giardino). Il corretto trattamento di questa tipologia di rifiuti ha inoltre contribuito in maniera significativa anche al contrasto al cambiamento climatico, evitando l’emissione in atmosfera di circa 1,8 milioni di tonnellate di anidride carbonica – pari alla quantità di CO2 che verrebbe assorbita in un anno da un bosco di oltre 1.800 kmq (esteso quasi come la Città Metropolitana di Genova) – e generando un risparmio di oltre 337 milioni di kWh – paragonabile ai consumi domestici annui di una città come Pescara (312.178 abitanti).

Nonostante i numeri in leggera crescita, il 2024 rimane - a livello nazionale - un anno sprecato dal punto di vista della raccolta: “Dopo alcuni anni si è quantomeno invertito il trend negativo - dichiara Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE – ma non si è purtroppo registrato il salto necessario per una vera transizione all’economia circolare. È stato un anno in ‘stand-by’ e questo significa, ancora una volta, che l’Italia ha perso un’opportunità. Gli impianti di trattamento italiani che operano con il Erion WEEE hanno nuovamente dimostrato di essere in grado di recuperare circa il 90% dei materiali contenuti nei RAEE e questo significa che il processo è virtuoso, che abbiamo la possibilità reale di fare bene. Eppure, gli Enti locali e i negozianti non riescono a raccogliere abbastanza: questo è il problema, perché non c’è recupero di materiali senza riciclo ma non c’è riciclo senza raccolta. Confidiamo che le recenti misure legislative possano rappresentare un nuovo punto di partenza, grazie alle semplificazioni, alle campagne di comunicazione e alla reale collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti: comuni, negozianti, cittadini e consorzi”.

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