Le imprese italiane unite nell’alleanza per l’economia circolare. Un manifesto programmatico
Nuove sinergie industriali, digitalizzazione, implementazione di nuove tecnologie e definizione di standard condivisi tra i principali obiettivi del documento
Nove tra le più grandi imprese e aziende italiane, per guidare il Paese verso la trasformazione dell’economia in senso circolare e rigenerativo hanno firmato a Roma il Manifesto dell’alleanza per l’economia circolare, la prima partnership tra aziende in Italia sui temi della circolarità, coordinato da Agici e composto da A2A, Aquafil, Cassa Depositi e Prestiti, Costa Crociere, Enel, Hera, Ferrovie dello Stato, Intesa Sanpaolo Innovation Center e Touring Club Italiano. Nella strategia delineata dal Manifesto, tra gli obiettivi dell’alleanza c’è l’individuazione delle opportunità di collaborazione e simbiosi industriale; l’identificazione delle filiere circolari strategiche per la competitività internazionale; l’implementazione di nuove tecnologie, attraverso un esercizio di scouting capillare delle start up emergenti; la digitalizzazione delle informazioni lungo le filiere; la stimolazione di azioni integrate su standard condivisi.
La visione
In linea con i documenti strategici governativi formulati a livello comunitario e nazionale, l’alleanza, fondata nel 2017, delinea una visione e linee d’azione concrete per lo sviluppo di un modello economico che punti all’efficienza nell’utilizzo delle risorse. Il Manifesto rappresenta così un documento di posizionamento, formulato da alcuni dei principali attori del tessuto produttivo nazionale, che invita imprese e istituzioni ad agire in modo coordinato e integrato per promuovere l’economia circolare quale driver di crescita e rafforzamento della competitività delle imprese, potenziando il ruolo internazionale dell’Italia e preservando il suo prezioso patrimonio naturale. L’alleanza nasce dall’urgenza di superare il paradigma di produzione lineare basato sul consumo di risorse naturali, promuovendo lo sviluppo di un modello economico incentrato sull’innovazione e sull’ecodesign e in grado di favorire la crescita di imprese e territori senza dipendere dallo sfruttamento delle materie prime. Per attuare tali propositi, le realtà che hanno messo a punto il Manifesto hanno individuato cinque principi guida: l’innovazione aperta, l’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Thinking), la massimizzazione del valore d’uso dei prodotti, l’apprendimento continuo e la formazione e, infine, la trasparenza. “Questa alleanza rappresenta un laboratorio di innovazione aperto, orientato alla trasformazione in senso circolare delle catene del valore e del sistema produttivo, in linea con i principi del Life Cycle Thinking, dell’Open Innovation e della sostenibilità. Lavorando insieme possiamo dimostrare che l’economia circolare non è soltanto una necessità di compliance ambientale, quanto piuttosto un potente driver di sviluppo e rilancio economico e sociale”, dichiarano le aziende firmatarie. “Come rappresentanti di questo network miriamo a promuovere la diffusione di best practice e a sviluppare concretamente soluzioni condivise, attraverso un approccio che unisce ricerca, digitalizzazione e simbiosi industriale”.