L’Italia è il secondo produttore e utilizzatore di carta da riciclo in Europa
Le parole del presidente Lorenzo Poli sullo stato di salute del settore cartario italiano all’assemblea pubblica di Assocarta. Dopo un calo nella produzione l'anno scorso, si assiste a una ripresa nei primi quattro mesi del 2024
L’Italia si conferma il secondo produttore europeo di carta e cartone dietro la Germania. Lo ha detto il presidente di Assocarta Lorenzo Poli in occasione dell’assemblea pubblica dell’associazione che si è svolta la scorsa settimana. Nel 2023 il nostro Paese ha registrato una produzione di carta e cartone di 7,5 milioni di tonnellate, in calo del 14% rispetto a un anno prima anche se nei primi 4 mesi 2024 si registra, invece, una ripresa del 7,9%, ma i volumi restano al di sotto di quelli del 2018. Leggero recupero del 2% per le carte e cartoni per packaging e del 6,4% per le carte per usi igienico-sanitari. Parziale la ripresa delle carte per usi grafici (+37%), i cui volumi restano al di sotto di quelli degli anni precedenti.
Un settore sostenibile
“Il settore cartario ha la fibra giusta per essere sostenibile, rinnovabile e circolare. E in tempi di greenwashing ed etichettature ambientali, può raccontare (e documentare) che le fibre vergini non provengono da deforestazione e che le carte da riciclare utilizzate rappresentano circa il 70% della materia prima fibrosa, mentre nell’imballaggio il tasso di riciclo è già oltre l’85% e il tasso di raccolta della carta oltre il 75%. Non vi è quindi modo di trovare in Italia e in Europa carta che possa essere collegata ai tragici fenomeni di deforestazione, rispetto ai quali il settore è estraneo” sottolinea Poli. L’economia circolare del settore, riconosciuta anche dalla recente approvazione della PPWR, è una infrastruttura della manifattura italiana che presenta un difficile equilibrio da ricercare tra competitività e sostenibilità. “Grazie al Comieco abbiamo il miglior sistema di raccolta di carta da riciclare europeo e mondiale, con un livello di raccolta di cartone e cartone che, nel 2023, ha raggiunto i 6,9 milioni di tonnellate di cui oltre 5 utilizzate nelle cartiere italiane. L’Italia è infatti il secondo utilizzatore europeo, sempre dopo la Germania” sottolinea Poli.
Domanda debole
Tuttavia le cartiere italiane stanno girando all’80% della capacità produttiva a motivo di una domanda debole, sia nazionale che estera, condizionata da un contesto economico sostanzialmente stagnante, dal lento rientro dell’inflazione, che ha ridotto il potere d’acquisto dei consumatori, e di una generale perdita di competitività. “Da un lato ci sono i costi delle materie prime vergini ma, soprattutto, della carta da riciclare il cui export è aumentato quest’anno del 48% (2023/2022), del 133% verso l’India. Vorremmo poter chiudere il ciclo del riciclo in Italia garantendo materia ai nostri impianti. Dall’altro gli obiettivi di decarbonizzazione che vorremmo centrare mantenendo la competitività sui mercati con prezzi energetici politicamente indirizzati come nei paesi europei limitrofi. Come Europa dovremmo lavorare su politiche energetiche che implichino un prezzo europeo dell’energia” conclude Poli.