Allarme Anbi: “Tagli da 50 milioni al piano irriguo, e il caldo africano fa danni”
L’Associazione bonifiche e irrigazioni protesta col ministro delle Politiche agricole Catania. Terreni arsi e ghiacciai in ritirata al nord. La Coldiretti: deficit idrico italiano al 71%
Il caldo africano che imperversa sul nostro paese preoccupa le campagne, soprattutto al nord, e pone nuovi problemi per l’economia agricola e l’ambiente. E mancano all’appello una cinquantina di milioni di euro per fare fronte alle emergenze irrigue. Lo segnala l’Anbi, l’Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni.
In Veneto, nell’alto veneziano, le richieste d’acqua delle campagne sono superiori alle disponibilità, così come nella bassa padovana e in Polesine dove sono andati distrutti dalle fiamme alcune decine di ettari coltivati a mais.
Difficoltà per i ghiacciai in Piemonte e calo repentino per alcuni bacini del nordest come i laghi di Idro, Garda e Iseo. In Emilia Romagna l’intero territorio è a rischio di siccità: uno dei quadri più gravi del recente cinquantennio, secondo l’Anbi.
“Questa situazione evidenzia la necessità di rilanciare il Piano irriguo nazionale, oggi finanziato con poco più di 53 milioni di euro, utili ad attivare circa 595 milioni di interventi, vale a dire poco più della metà dei 100 milioni stanziati inizialmente e oggetto di ripetuti tagli – denuncia Massimo Gargano, presidente dell’Anbi. – Lo ribadiremo al ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, in occasione dell’assemblea che terremo a Roma questa settimana”.
La Coldiretti ha stimato che il deficit idrico del nostro paese è arrivato in questi giorni caldi al 71%. La pioggia della scorsa settimana, soprattutto nel nordest, “è stata una manna per gli agricoltori per combattere la siccità che ha messo in ginocchio le colture di grano, mais e pomodoro”. Ma le precipitazioni, per essere utili ad alimentare le riserve idriche, devono però avvenire “in modo costante e duraturo nel tempo”, precisa la Coldiretti. Mentre i forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense e con grandine, provocano danni gravissimi alle colture.
Intanto, con la temperatura tornata sopra i 30 gradi, vanno in sofferenza anche le piante di pomodoro mentre il granoturco al nord ha cominciato ad appassire. I danni all’agricoltura dei tre “anticicloni” ammontano ad almeno 400 milioni di euro.