D'Angelis: “Un litro d’acqua del sindaco costa 1.000 volte meno di quella in bottiglia ed è più sicura e controllata”
Secondo il sottosegretario alle Infrastrutture, le famiglie spendono 135 euro per le bollette e 270 euro per le bottiglie al supermercato
“A Roma e nel resto d'Italia una famiglia media continua a spendere più per le minerali che per le bollette di acquedotti, fognature e depurazione, che sono le più basse d'Europa: 270 euro l'anno per comprare acqua al supermercato, contro i 135 euro di quella del rubinetto”. Lo ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture Erasmo D'Angelis, che ha parlato di una “situazione paradossale” alla presentazione dell'accordo tra Acea e Eataly per la valorizzazione dell'acqua. Un litro di acqua del sindaco, secondo il sottosegretario, costa fino a 1.000 volte meno di quella in bottiglia ed è “più sicura e controllata”. D'Angelis garantisce che la sua “non è una dichiarazione di guerra alle minerali, ma ai troppi pregiudizi sulla qualità dell'acqua pubblica”.
“Oggi c'è la tariffa provvisoria, ma mi auguro che si vada verso un regime che privilegi gli investimenti nel sistema idrico integrato”, ha detto il presidente di Acea Giancarlo Cremonesi, che ha citato i dati di Federutility, secondo cui si stima un fabbisogno di investimenti di 60 miliardi nei prossimi 20 anni per adeguare il sistema idrico italiano ai livelli europei.
Sempre nel corso dell'iniziativa sull'acqua di Roma, il sottosegretario D'Angelis ha parlato dell'impegno del governo, previsto con la Legge di Stabilità, per far ripartire gli investimenti nel settore.
“C'è un fondo di garanzia presso la Cassa Conguaglio per sbloccare 4,8 miliardi relativi a 850 progetti. Con questo sistema e la nuova tariffa stiamo sbloccando queste opere”, ha detto, ricordando poi che pende sull'Italia il rischio di pesantissime sanzioni dell'Europa per il mancato adeguamento degli impianti di depurazione in molte parti del Paese. È un problema che riguarda tre italiani su dieci - ha aggiunto, riferendosi alla popolazione non ancora allacciata a impianti di depurazione a norma. In assenza di interventi - da fine 2015 abbiamo stimato che arriveranno sanzioni Ue per 800 milioni all'anno e verranno ridotti i fondi europei”.