“Bollette in aumento? Facciamo chiarezza”. Il commento di A.r.t.e
Pubblichiamo l’intervento di Diego Pellegrino, portavoce dell’associazione A.r.t.e che, con 170 operatori associati, 16mila addetti, 4 miliardi di fatturato aggregato ed oltre 1,6 milioni di contatori serviti, riunisce un gran numero di aziende del settore dell’energia, di rivenditori e di trader di energia
di Diego Pellegrino, portavoce di A.r.t.e
In questi giorni si parla molto dell’aumento del 18% delle tariffe del gas e dell’elettricità annunciato da Arera - Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente per il primo trimestre del 2025. Un dato che ha creato preoccupazione e allarmismo, ma è importante contestualizzarlo per evitare fraintendimenti.
Chi è realmente interessato da questo aumento?
L’aumento riguarda solo il mercato dei vulnerabili, riservato a categorie specifiche come anziani over 75, persone con disabilità o difficoltà economiche. Non riguarda chi è nel mercato libero, dove si trova circa l’80% dei clienti domestici.
Perché le tariffe dei vulnerabili sono aumentate?
La tariffa per i vulnerabili è calcolata in base a una previsione dei prezzi di mercato (i cosiddetti forward) nei 15 giorni precedenti al trimestre di riferimento. Per l’ultimo trimestre del 2024, queste previsioni erano sottostimate. Ora, Arera deve recuperare la differenza nel primo trimestre 2025, da cui nasce l’aumento.
Ed il mercato libero?
Nel mercato libero, i prezzi non hanno subito lo stesso aumento. Anzi, tra dicembre 2024 e gennaio 2025, sono rimasti abbastanza stabili. Questo dimostra che le tariffe dei vulnerabili non sono più un vero riferimento per il mercato, sebbene spesso vengano presentate come tali da stampa e comunicati ufficiali.
ll vero problema: le offerte di dumping e i danni al mercato.
Quando è stato chiuso il mercato tutelato, i clienti sono stati trasferiti in parte alle tutele graduali. Le aste per assegnare questi clienti sono state dominate dai grandi operatori, che hanno presentato offerte in dumping: prezzi così bassi da non coprire i costi reali del servizio.
Perché è un problema? Perché solo i grandi gruppi possono sostenere queste perdite nel breve termine, avendo maggiori risorse. Questo mette fuori gioco i piccoli e medi operatori, riducendo la concorrenza nel mercato libero. Nel lungo periodo, una concorrenza meno diversificata rischia di tradursi in meno innovazione e offerte meno vantaggiose per i consumatori.
Comunicazione poco chiara: Continuare a usare le tariffe dei vulnerabili come parametro di riferimento per il mercato crea confusione tra i consumatori.
Che cosa possiamo imparare da questa situazione? Se sei un consumatore, è importante sapere che il mercato libero, per ora, non ha subito questi aumenti. Se sei un operatore del settore, dobbiamo lavorare per rendere più trasparente il sistema e proteggere la competitività del mercato.
Che cosa ne pensI? Fai sentire la vostra voce: il dibattito sull’energia non è mai stato così cruciale.