Corte europea: dopo Prysmian, anche Pirelli perde il ricorso sul cartello dei cavi elettrici
La Commissione europea aveva multato undici produttori europei e asiatici ritenuti responsabili di aver creato un cartello nei cavi elettrici
Anche Pirelli, dopo Prysmian, ha perso il suo ricorso dinanzi alla corte suprema dell'Unione europea, in cui chiedeva di annullare la condanna dell'Antitrust e la multa stabilita nel 2014 per un “cartello nei cavi”. Il ricorso è stato presentato nel 2018 e la pronuncia è arrivata in settimana.
La Commissione europea aveva multato per 302 milioni di euro undici produttori europei e asiatici ritenuti responsabili di aver creato un cartello nei cavi elettrici per l'alta tensione, sottomarini e terrestri. La sanzione più alta di 104,6 milioni riguardava l'italiana Prysmian, per 67,3 milioni insieme a Pirelli (per i fatti tra il 1999 e il 2005) e per 37,3 milioni insieme a Goldman Sachs (2005-2009). Oltre a Prysmian, le aziende coinvolte erano Nexans, J-Power Systems, Viscas, Exsym, Brugg, Nkt, Silec, Ls Cable e Taihan. Il gruppo Abb ha beneficiato dell'immunità dalle multe poiché è stato il primo a rivelare l'esistenza del cartello.