Elettricità

La riduzione è del 16,6%, il che rende minore il divario con l’Unione europea. Nel primo trimestre dell'anno prezzi ai minimi storici

Il Pun, il prezzo unico nazionale di acquisto dell'energia elettrica, ha interrotto nel 2013 una tendenza rialzista pluriennale ripiegando sui minimi dal 2006 e attestandosi a un valore di 62,99 euro/MWh (-16,6%), superiore soltanto alle quotazioni registrate nel 2005. Lo afferma il Gme (Gestore dei mercati energetici), nella relazione annuale. Di fronte a una sostanziale tenuta del Brent sui livelli più alti di sempre, proseguono sia la parabola discendente del carbone, sia il trend del gas naturale. Il sentiero di decrescita assume proporzioni anche più significative se si guarda al primo trimestre 2014, con un prezzo di 52,39 euro/MWh al minimo di sempre, e ancor più se si guarda al prodotto baseload annuale 2015 che scende a 51,8 euro/MWh. Soglie, queste ultime, capaci di ridurre lo spread con la Germania e quasi dimezzare quello con la Francia, almeno nel prossimo anno e mezzo. Secondo Massimo Ricci, presidente del Gme “se guardiamo al contesto italiano risulta evidente la riduzione del divario con il centro Europa, legata alla riduzione dei prezzi di gas e rinnovabili”.
Consumi e volumi - Per l'elettricità “dal punto di vista dei volumi - si legge nella relazione - il calo dei consumi finali (317 Twh, -3%) tornati su livelli inferiori al 2003 e l'ulteriore crescita delle Frnp, fonti rinnovabili non programmabili, (41 Twh, +21%) hanno trascinato al ribasso gli scambi sui diversi mercati, seppur con indicazioni non sempre univoche”. Per il gas, prosegue il presidente del Gme, Massimo Ricci, si può confermare il trend di convergenza con l'Europa, sempre al netto dei costi di trasporto, con prezzi in discesa e crescita dei volumi sulla piattaforma di bilanciamento gas a cui occorre aggiungere l'avvio della PBGas (la piattaforma di negoziazione per lo scambio di gas naturale) G-1. Anche qui i consumi sono crollati al minimo dal 2006 (729 Twh, -7%), fortemente condizionati dalla crisi economica e dallo spiazzamento termoelettrico da parte delle Frnp.
Sorveglianza dei mercati - La relazione ha toccato anche il tema del controllo sul mercato energetico.
“Il Gme - è stato detto - è fortemente impegnato nell'implementazione dei nuovi compiti di sorveglianza sui  mercati dell'energia introdotti dal Regolamento Ue sulla  trasparenza e l'integrità dei mercati energetici (Remit).  “Nel settore monitoraggio è  stato incrementato l'impegno nello sviluppo di apposite  procedure e strumenti di controllo dei mercati gestiti. Il Gme svolge un'attività di monitoraggio delle transazioni registrate sulle proprie piattaforme di trading, mediante una struttura appositamente dedicata”.
“Il Remit - ha spiegato Ricci - introduce una regolazione specifica settoriale per identificare e prevenire gli abusi di mercato come l'insider trading e la market manipulation. Per la piena implementazione del regolamento entrato in vigore nel 2011, tuttavia, è necessario definire nel dettaglio gli obblighi degli operatori di mercato e le procedure per l'analisi dei dati in collaborazione con le borse dei regolatori nazionali”.
Nel corso del 2013 il Gme ha giocato un ruolo attivo nel processo di integrazione europeo, agendo su  quattro fronti principali. Innanzitutto, si legge nella  relazione annuale, il Gestore ha continuato a garantire  l'operatività del Market Coupling sulla frontiera Italo Slovena  avviato a partire dal 1 gennaio 2011 e che anno dopo anno ha  visto crescere i volumi intermediati. Inoltre ha proseguito il suo impegno diretto nell'ambito del Price Coupling Of Regions  (PCR), progetto avviato ormai tre anni fa insieme alle
principali Borse energetiche europee e finalizzato all'applicazione di un meccanismo di “accoppiamento di prezzo” a  livello Continentale. A questi si aggiungono la partecipazione  all'Italian Borders Working Table e al progetto europeo per il  disegno e l'attuazione di un coordinamento dei mercati infragiornalieri.