Rinnovato il contratto nazionale del settore elettrico. Entra anche la produttività
Avrà validità triennale e prevede un aumento dei trattamenti economici di 160 euro mensili a regime, che sarà scaglionato in misura crescente sui tre anni. Una quota dell’incremento retributivo, variabile tra il 15 ed il 20%, sarà legata a parametri di produttività
È stato raggiunto l’accordo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto elettrico. Al tavolo delle trattative le organizzazioni sindacali di categoria (Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil) e la rappresentanza datoriale guidata da Assoelettrica insieme a Federutility, Enel Distribuzione, Gse, Terna e Sogin.
Il nuovo contratto, che avrà validità triennale, fino al 31 dicembre 2015, prevede un aumento dei trattamenti economici di 160 euro mensili a regime, che sarà scaglionato in misura crescente sui tre anni di validità degli accordi, soprattutto sul 2014 e il 2015. E, per la prima volta nell’ambito di un rinnovo contrattuale nazionale di categoria, è stabilito che una quota dell’incremento retributivo, variabile tra il 15 ed il 20 per cento, sia legata a parametri di produttività.
“Crediamo si tratti di un passo avanti decisivo in direzione di uno svecchiamento delle logiche contrattuali - commenta il presidente di Assoelettrica Chicco Testa -. Dopo gli accordi interconfederali e innumerevoli discussioni si è infatti stabilito di collegare, sia pure in misura ancora ridotta, il miglioramento delle retribuzioni ad effettivi incrementi della produzione. Ciò assume un valore particolare in una fase molto difficile, che vede il termoelettrico in grave sofferenza, a causa della riduzione della domanda elettrica”.
Il nuovo contratto prevede anche l’introduzione di nuove regole per lo sciopero (il cosiddetto “sciopero virtuale” per il personale in reperibilità) ed un protocollo per lo sviluppo della competitività attraverso l’introduzione di elementi di flessibilità nella gestione degli orari di lavoro.