Da Autorità dell’energia e Finanza un piano di controlli per la sicurezza dei consumatori
Per la prima volta focus anche su tariffe dell’acqua, offerte green, fatturazione e misura dei consumi. I “furbetti” già scoperti
Nel 2014 le ispezioni e i controlli tecnici a tutela dei consumatori effettuati dall’Autorità per l’energia in collaborazione con la Guardia di Finanza arriveranno a 140, con un aumento del 30% rispetto allo scorso anno. Per la prima volta, inoltre, le verifiche toccheranno anche il settore dell’acqua, la correttezza nella gestione dei contatori e nella fatturazione e le offerte di energia verde. Sono alcune delle novità previste dal Piano di controlli 2014 presentato in una conferenza stampa dal presidente dell’Autorità Guido Bortoni e dal comandante dei Reparti Speciali delle Fiamme Gialle, generale di corpo d’armata Giorgio Toschi.
Il piano prevede attività ispettive e verifiche, anche con telefonate civetta e controlli a sorpresa, in collaborazione con il Nucleo Speciale Tutela dei Mercati della Finanza, in settori quali la sicurezza e la qualità del servizio gas, il corretto utilizzo degli incentivi pagati con le bollette dei consumatori, nonché la vigilanza sulla cosiddetta Robin Hood Tax.
Gli oltre 500 controlli tecnici e ispezioni degli ultimi cinque anni hanno portato a recuperi amministrativi per oltre 8 milioni di euro e più 6 milioni di euro in relazione alla vigilanza sul divieto di traslazione della maggiorazione Ires. Le denunce penali sono state circa 20 e oltre 60 gli avvii di procedimenti sanzionatori.
Per quest’anno, fra i filoni di indagine più innovativi e di diretto impatto sui consumatori, vi sono i controlli sulla correttezza delle tariffe applicate dai gestori per il biennio 2012-13 e sulla restituzione della quota remunerazione del capitale investito nel periodo 21 luglio-31 dicembre 2011 abolita dal referendum
Altre novità in arrivo, le ispezioni sulla gestione dei reclami da parte delle imprese, sulla fatturazione ai clienti di piccole dimensioni, sulla misurazione dei consumi e le offerte di energia ‘verde’, nonché sul rispetto delle direttive sulla separazione amministrativa e contabile (unbundling) e le verifiche sugli investimenti e i costi dichiarati dalle imprese distributrici di gas ai fini tariffari. Queste ultime si focalizzeranno sui casi più anomali e potranno essere estese anche alle imprese regolate del settore elettrico e idrico.
Anche quest’anno il maggior numero di controlli (60 in tutto) riguarderà un settore particolarmente rilevante per la sicurezza dei consumatori, ovvero il rispetto da parte delle imprese della regolazione su potere calorifico, pressione e grado di odorizzazione. La mancata o insufficiente odorizzazione comporta responsabilità penali in quanto non consente di individuare eventuali fughe di gas: negli ultimi 5 anni i casi denunciati all’Autorità giudiziaria sono stati poco meno di 20 e due sono state le segnalazioni al ministero dello Sviluppo economico per mancato rispetto dei limiti di pressione.
Sempre ai fini della sicurezza sono previste una decina di ispezioni in loco e 50 telefonate civetta in giorni feriali e festivi, sia di giorno che di notte, per verificare l’effettiva funzionalità del pronto intervento gas, un servizio fondamentale per la tutela dei consumatori che deve essere gratuito, attivo 24 ore su 24 e gestito con tempistiche stringenti di arrivo sul posto.
Negli ultimi cinque anni sono state fatte 250 verifiche e 43 ispezioni dalle quali è risultato fuori norma circa il 20% delle imprese controllate; 32 i procedimenti avviati, di cui una decina conclusi con sanzioni per oltre 140mila euro.
A queste attività si aggiungeranno le verifiche ispettive non programmabili, ovvero le ispezioni straordinarie a seguito di specifiche segnalazioni, denunce o di nuove esigenze operative.
Nel 2014 prosegue anche la vigilanza sul rispetto del divieto di traslazione della maggiorazione d’imposta Ires (Robin Hood Tax); l’attività svolta in collaborazione con cinque ispettori del Nucleo speciale tutela mercati che, ad oggi, ha consentito di effettuare analisi contabili su circa 400 soggetti e di svolgere ulteriori approfondimenti su 144 di questi.
L’attività di vigilanza ha anche consentito di individuare alcune società che, pur essendo tenute al versamento dell’addizionale Ires e al rispetto degli obblighi connessi con la vigilanza, non avevano corrisposto il tributo o l’avevano fatto in misura inferiore. Gli effetti positivi di questi controlli si sostanziano in circa 6 milioni di euro a vantaggio dell’erario quale recupero di maggiore imposta per il periodo 2008-2012.
Nel 2013, le verifiche ispettive realizzate in collaborazione fra Autorità e Nucleo speciale tutela mercati della Guardia di Finanza sono state 107 rispetto alle 95 del 2012. La maggior parte ha riguardato la sicurezza nel settore gas e, in particolare il rispetto della normativa sull’odorizzazione: dai 59 controlli effettuati presso 47 imprese di distribuzione è emerso un caso di insufficiente grado di odorizzazione. Forte attenzione è stata dedicata anche al pronto intervento gas con 50 telefonate ‘a sorpresa’ seguite da 10 verifiche ispettive: di queste, otto hanno avuto un esito non conforme e sono sfociate in istruttorie formali.
Nel 2013, i controlli si sono focalizzati anche sul corretto utilizzo di alcune tipologie di incentivi alle imprese pagati con le bollette dei consumatori. Sei verifiche, tutte conformi, hanno riguardato i contributi per i recuperi di sicurezza per aumentare i controlli sull’odorizzante e la ricerca delle fughe di gas sulla rete (circa 30 milioni di euro annui). In passato le violazioni evidenziate hanno determinato l’avvio di quattro procedimenti e la mancata erogazione di incentivi per circa 1,5 milioni di euro.
Altre verifiche hanno riguardato gli incentivi (circa 3 milioni di euro l’anno) alle imprese distributrici di energia elettrica per la registrazione automatica delle interruzioni dei clienti finali in bassa tensione, accertando violazioni in tre dei quattro controlli effettuati. L’Autorità ha quindi stabilito il recupero parziale o totale di incentivi dalle imprese coinvolte per 215.000 euro, portando il totale di incentivi non dovuti recuperati negli ultimi cinque anni a circa 1 milione di euro.
Controlli sono stati fatti anche sugli incentivi (circa 100 milioni di euro l’anno) per migliorare la continuità del servizio elettrico, accelerare l’avvicinamento agli altri Paesi europei e ridurre il divario tra Nord e Sud. Le sette ispezioni svolte hanno accertato esiti conformi; i controlli si sono ripetuti negli anni con recuperi amministrativi per oltre 40.000 euro e risultati positivi in termini di moral suasion. A buon fine sono andate anche le due verifiche su imprese elettriche minori che ricevono integrazioni tariffarie per circa 80 milioni di euro l’anno.
Altri controlli hanno riguardato 15 imprese titolari di 19 impianti fotovoltaici (per una potenza nominale di 6.058 kW). Le verifiche sono state decise a seguito di segnalazioni del GSE -l’organismo che eroga gli incentivi al fotovoltaico- di impianti che potevano accedere agli incentivi del Quarto conto energia, più elevato del successivo Quinto Conto, in quanto risultavano connessi alla data limite del 27 agosto 2012, ma per i quali, al 30 novembre 2012, non risultavano ancora pervenute richieste di incentivo.
Per 13 imprese i controlli sono stati favorevoli mentre per altre due è risultato che gli impianti non erano stati realizzati o erano stati realizzati solo in parte. L’Autorità ha trasmesso le conseguenti segnalazioni all’Autorità giudiziaria per false dichiarazioni.
A seguito di numerosi reclami ricevuti da operatori, sono state effettuate tre verifiche (tutte conformi) sul rispetto della regolazione sulla connessione in rete di impianti produttivi.
Infine, uno specifico accertamento ha riguardato la corretta applicazione della regolazione dell’Autorità sulla qualità della trasmissione elettrica con particolare riferimento agli obblighi di registrazione delle interruzioni.