Bozza Dl Fare 2 - Il governo autorizzerà una nuova centrale a carbone in Sardegna?
Al vincitore della gara, secondo il testo circolato, sarebbe assicurato “l'acquisto da parte del gestore dei servizi energetici dell'energia prodotta e immessa in rete dall'impianto al prezzo di mercato maggiorato di un incentivo pari a 30 euro/megawattora
Il governo vuole far realizzare una centrale a carbone in Sardegna. Lo si legge al comma 2, l'articolo 3 (testo provvisorio) di una bozza in circolazione del Dl “Fare 2”.Il testo recita: “La Regione autonoma della Sardegna, entro il 30 giugno 2016, ha la facoltà di bandire una gara per la realizzazione di una centrale termoelettrica a carbone per la produzione di energia elettrica, dotata di apposita sezione di impianti per la cattura e lo stoccaggio dell'anidride carbonica prodotta, da realizzare sul territorio del Sulcis Iglesiente, in prossimità del giacimento carbonifero; a tal fine la Regione autonoma della Sardegna assicura la disponibilità delle aree e delle infrastrutture necessarie”.
Al vincitore della gara, precisa il comma 3, “è assicurato l'acquisto da parte del gestore dei servizi energetici dell'energia prodotta e immessa in rete dall'impianto”, ciò “dal primo al ventesimo anno di esercizio, al prezzo di mercato maggiorato di un incentivo pari a 30 euro/megawattora, rivalutato sulla base dell'inflazione calcolata sull'indice Istat, fino a un massimo di 2.100 gigawattora/anno”. Gli oneri saranno a carico del sistema elettrico “tramite prelievo in tariffa”.
Sempre nelle bozza anche un riferimento alle stazioni di servizio carburanti. Dal documento emerge che i distributori dovranno comunicare i propri dati per dimostrare il rispetto delle norme di sicurezza; chi non le rispetta chiuderà. L'obiettivo è di giungere in 2 anni alla chiusura di 5.000 impianti inefficienti, aumentando la concorrenza e azzerando il gap di prezzo con l'Ue. Si attendono a questo punto le vibrate reazioni delle associazioni dei gestori,che non ci stanno a passare per l’anello debole della catena e da tempo parlano di precise responsabilità delle compagnie sul caro-prezzi.