Brevi. Il governo Starmer non revoca le licenze nel Mare del Nord e l’annuncio Varas sul capitale Saras
Le estrazioni in questione riguardano i giacimenti offshore di Rosebank e di Jackdaw. Varas ha reso noto di disporre del 95.285% del capitale sociale dell’emittente
Il governo laburista di Keir Starmer ha annunciato la rinuncia a costituirsi di fronte alla giustizia in difesa di alcune contestate licenze per la ripresa dell’estrazione di petrolio e gas nel Mare dei Nord. Erano state autorizzate nel settembre del 2023 dal precedente esecutivo conservatore di Rishi Sunak ed erano divenute bersaglio di ricorsi legali da parte di gruppi ecologisti. Lo si legge in un comunicato, dal quale si evince tuttavia come il governo Starmer non intenda neppure revocare quelle licenze, limitandosi a restare in attesa di una sentenza definitiva dei giudici, quale che sia. Le estrazioni in questione riguardano i giacimenti offshore di Rosebank e di Jackdaw, oggetto di azioni legali avviate a dicembre da due ong, Greenpeace e Uplift.
Varas supera la soglia del 95% del capitale sociale di Saras
Varas ha comunicato che si è concluso il periodo di riapertura dei termini dell’offerta pubblica di acquisto obbligatoria promossa dall’offerente, avente a oggetto massime n. 518.486.282 azioni ordinarie di Saras S.p.A., dedotte le azioni direttamente detenute dall’offerente, a un corrispettivo pari a euro 1,60 per ciascuna azione portata in adesione all’offerta. Sulla base dei risultati provvisori di cui sopra (se confermati), tenuto conto delle n. 41.587.367 azioni di Saras portate in adesione all’offerta durante il periodo di riapertura dei termini (pari al 4,372% del capitale sociale dell’emittente), delle n. 864.585.263 azioni ordinarie di Saras già detenute dall’offerente alla data odierna (pari al 90,91% del capitale sociale dell’emittente), ad esito della riapertura dei termini l’offerente verrà a detenere complessive n. 906.163.630 azioni, pari a circa il 95.285% del capitale sociale dell’emittente.