Il carbone non muore mai. Grazie alla domanda asiatica è cresciuto anche nel 2018
È il secondo anno di crescita consecutiva secondo il rapporto Coal 2018, e si prevede che i valori rimarranno stabili nei prossimi cinque anni, sulla spinta dell’India. Il summary
L’India e il Sudest asiatico hanno sostenuto la domanda di carbone nell’anno appena trascorso. Lo rivela il rapporto dell'Agenzia internazionale per l'energia (Iea, organismo dell'Ocse), "Coal 2018". "Mentre la domanda globale di carbone sembra puntare verso una crescita per il secondo anno consecutivo nel 2018 - si legge nel rapporto -, si prevede che rimanga stabile nei prossimi cinque anni, poiché il calo in Europa e Nord America sarà compensato da una forte crescita in India e Sudest asiatico".
Questo avverrà nonostante il calo della percentuale del carbone nel mix energetico globale dal 27% del 2017 al 25% del 2023, a causa di "politiche per la qualità dell'aria e il clima, campagne di disinvestimento, annunci di chiusura di centrali, costi in calo delle rinnovabili e forniture abbondanti di gas".
Ma la domanda di carbone crescerà nella maggior parte dell'Asia, a causa della sua disponibilità. "L'India vedrà l'aumento più grande di ogni paese - scrive la Iea -, sebbene il tasso di crescita, al 3,9% all'anno, stia rallentando, danneggiato da una espansione su larga scala delle rinnovabili. Aumenti significativi nell'uso del carbone sono attesi anche in Indonesia, Vietnam, Filippine, Malaysia e Pakistan".
Fondamentale, per la Iea, sarà il ruolo della Cina, che consuma quasi la metà del carbone utilizzato al mondo e trae da esso il 14% della sua energia. "Le sue misure per la pulizia dell'aria impediranno alla domanda nazionale di aumentare - scrive l'agenzia -. Prevediamo che la domanda cinese cali del 3% nel periodo" 2017-2023.