Clini: “Non ho condiviso lo sgravio agli energivori, è un disincentivo a rinnovabili ed efficienza”
Il ministro dell’Ambiente ha detto che il decreto del 5 aprile consolida un sistema obsoleto. La questione di quale trend sostenere sarebbe legato allo sviluppo futuro di Enel, la più grande azienda del termoelettrico tradizionale, ma anche delle energie pulite
“Il Dm del 5 aprile è stata una scelta di politica energetica da me non condivisa, lo hanno firmato Passera e Grilli, perché potrebbero esserci effetti negativi sul piano economico”; in realtà, “consolida un sistema obsoleto”. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Corrado Clini intervenendo alla presentazione del rapporto Irex al Gse,
a proposito del decreto che offre sgravi per i grandi consumatori di energia.
“Solo i grandi operatori - ha affermato Clini - si trovano in quella situazione: si rischia di creare un disincentivo a creare generazione da rinnovabili ed efficienza, che comprende la riduzione dei consumi”.
“Il tema di oggi - aggiunge il ministro - non è tanto quale obiettivo dobbiamo porci, ma quale trend sostenere: se si tratta di sostenere grandi impianti a combustione, è un trend del secolo scorso, se invece pensiamo a rinnovabili ed efficienza e a un'integrazione con il gas, allora abbiamo un'altra prospettiva”. “Enel - ha proseguito - si trova di fronte a questo tema; è la più grande azienda sia per le rinnovabili che per i grandi impianti”. Ora, ha concluso, “non è che il problema vada risolto con la spada”, ma pensando “al futuro del sistema energetico nazionale”.