Il Comune di Taranto e le imprese petrolifere si alleano per Tempa Rossa
Il protocollo d’intesa riguarda gli investimenti per far arrivare alla raffineria il greggio estratto dei giacimenti di Gorgoglione e Corleto Perticara
Dopo il via libera dato il mese scorso da Palazzo Chigi ai lavori nella raffineria Eni di Taranto per rendere possibile la ricezione, il trattamento e l'esportazione del greggio proveniente dal giacimento petrolifero lucano di Tempa Rossa, è stato firmato un accordo tra il Comune di Taranto, la joint venture Gorgoglione di Tempa Rossa (composta dalla compagnia francese Total, Mitsui E&P Italia e Shell) e il partner logistico Eni.
Il protocollo di intesa include "svariate misure di sostegno ai progetti della comunità ionica". Lo annuncia il Comune di Taranto. "All'indomani della definizione della formale procedura autorizzativa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che - viene sottolineato - di fatto rilancia l'infrastruttura logistica asservita alla filiera del giacimento lucano di Tempa Rossa, con ricadute positive per il traffico portuale dello scalo ionico, il Comune di Taranto recupera una equilibrata relazione con gli investitori, desiderosi di contribuire attivamente allo sviluppo socio-economico del nostro territorio, nel rispetto delle migliori previsioni in materia ambientale e per l'intera durata del ciclo vitale del giacimento".
Il progetto, avversato dai comitati nimby, è inserito nelle opere strategiche previste nel comparto energetico nel Sud Italia. Fu approvato dal Cipe per un investimento di 1,6 miliardi di euro, di cui 1,3 in Basilicata e 300 milioni in Puglia. I lavori per la parte tarantina consistono in due serbatoi di stoccaggio da 180mila metri cubi e l'estensione di 515 metri del pontile petroli della raffineria.
Il greggio verrà estratto e trattato (a regime 50.000 barili al giorno) nel giacimento di Tempa Rossa e poi inviato alla raffineria di Taranto, mediante il già esistente oleodotto Val d'Agri-Taranto, per lo stoccaggio e la spedizione via mare attraverso le navi petroliere.