Confindustria Energia: 230 miliardi da investire per la transizione energetica
Lo ha detto il presidente Guido Brusco all’assemblea annuale che chiede però un quadro normativo e regolatorio certo e affidabile
Investimenti per 230 miliardi euro e 500mila nuovi posti di lavoro. È quello che le imprese di Confindustria possono mettere in campo al 2030 per il piano nazionale dell’energia, il Pniec, stando alle parole del presidente di Confindustria Energia Guido Brusco (nella foto) all’assemblea annuale che ha fatto anche una serie di richieste nell’obiettivo di poter lavorare meglio.
Norme chiare
“Il sistema delle imprese di Confindustria Energia – ha spiegato Brusco – è in grado di mobilitare, per il raggiungimento degli obiettivi posti dal piano nazionale integrato energia e clima al 2030, investimenti, prevalentemente privati, pari a 230 miliardi di euro, con la salvaguardia di quasi 1 milione di posti di lavoro e la creazione di altri 500mila”. Ma secondo Brusco, “per realizzare questa strategia di business dobbiamo poter contare su un sistema di governance che possa sostenere un quadro normativo e regolatorio certo e affidabile”. Insomma, ha fatto capire il rappresentante degli industriali dell’energia, servono norme chiare e stabili, che non cambino a secondo delle interpretazioni di ministeri, enti locali, magistrati. E poi c’è l’altro problema, quello del costo dell’energia, in Italia doppio rispetto ai concorrenti europei. “Le recenti dinamiche industriali – ha proseguito Brusco – impongono di individuare una serie di azioni che possano ridurre il divario del costo dell’energia, sia elettrica sia gas, sul mercato europeo ed internazionale a scapito dell’industria italiana”.
L’impatto degli obiettivi Fit for 55
Intanto però qualcuno ha fatto i conti su quanto il nostro Paese dovrà investire per allinearsi ai nuovi obiettivi europei Fit-for-55. La stima fatta da PwC Italia dedicato allo scenario energetico 'Riconversione energetica: opportunità di crescita per le imprese' prevede complessivamente tra 106 miliardi e quasi 133 miliardi, con un aggravio per le risorse pubbliche di circa 20-25 mld annui ovvero 1,2%-1,4% del Pil. Per la transizione nel settore elettrico si stima un fabbisogno di investimenti medi annui dal 2020-2030 pari 15,3 miliardi (per un totale di 152,5 mld), di cui 9,94 mld nel settore elettrico e 5,31 mld in infrastrutture.