I costi della transizione: la raffineria Eni di Livorno chiuderà la linea di produzione entro il 2022
La decisione, comunicata ai sindacati, è irrevocabile. Chiude la linea di produzione dei carburanti, mentre quella dei lubrificanti resterà attiva
"I vertici aziendali di Eni vogliono ridimensionare la raffineria di Stagno". Così in una nota del segretario Filctem-Cgil di Livorno Gianluca Persico, in cui si spiega che l'azienda ha comunicato alla rsu e alle segreterie sindacali territoriali la decisione "ritenuta irrevocabile" di chiudere a fine 2022 la linea di produzione dei carburanti. La linea lubrificanti resterà invece attiva.
"Alla base di questa scelta - spiega Persico - l'esigenza dettata dagli indirizzi mondiali di avviare un percorso verso la fine dell'utilizzo di fonti fossili. Sul fronte occupazionale, le ripercussioni per i lavoratori diretti sembrerebbero gestibili. Da definire, invece, gli eventuali contraccolpi sui lavoratori indiretti anche se l'azienda, ad oggi, sostiene che non ci saranno ripercussioni".
"Senza un piano industriale di riconversioni o di investimenti in impianti di produzione di biocarburanti il futuro del sito livornese è a rischio - si legge ancora nel comunicato - e se venisse confermata l'assenza di investimenti il sito livornese sarebbe destinato ad un inesorabile declassamento da sito produttivo a polo logistico, con conseguenze che pagheremo care in termini occupazionali, sia diretti che indiretti". "Riteniamo pertanto necessario - si conclude nella nota - riprendere un percorso intrapreso mesi fa insieme alle istituzioni dei territori di Livorno e Collesalvetti e alla Regione Toscana per un intervento immediato e deciso, al fine di cambiare gli indirizzi dettati dall'azienda. Occorre attivare un tavolo presso i competenti ministeri, dove attivare i percorsi necessari per modificare gli indirizzi già presi".