Energia

L’utile di esercizio 2014 a 4,45 miliardi. Marcegaglia: giusto il taglio della cedola, apprezzato dal mercato

L'assemblea degli azionisti Eni ha approvato il bilancio 2014, con un utile di esercizio 2014 a 4,45 miliardi, un dividendo di 1,12 euro per azione e la deliberazione favorevole alla Relazione sulla remunerazione
Il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2014 di Eni chiude con l'utile di 4.454.704.262,21 euro. L'utile di esercizio è di 4.454.704.262,21 euro, che residua in 2.435.016.587,73 euro dopo la distribuzione dell'acconto sul dividendo dell'esercizio 2014 di 0,56 euro per azione deliberato dal Consiglio di amministrazione del 17 settembre 2014. Del dividendo, il saldo di 0,56 euro per azione sarà messo in pagamento a partire dal 20 maggio 2015, con stacco cedola il 18 maggio 2015.

L’Eni ha fatto scelte giuste “prima degli altri” con il nuovo piano industriale presentato a marzo in cui il gruppo ha deciso di tagliare il dividendo 2015 a 0,80 euro dagli 1,12 euro distribuito per il 2014. Lo ha sottolineato il presidente di Eni, Emma Marcegaglia, aprendo l'assemblea degli azionisti. “Lo scenario energetico - ha detto Marcegaglia - è cambiato radicalmente con il barile che da 1000 dollari è sceso a 50-60 dollari, attorno ai livelli minimi degli ultimi anni. Un calo molto forte e non previsto, che però non deve spaventare aziende sane e solide che si concentrano sul proprio core business e ristrutturano i settori critici”.

Anche l'Eni punta sull'energia verde. L'ad Claudio Descalzi ha detto in assemblea che il gruppo è "impegnato in studi sulle rinnovabili, in particolare fotovoltaico e biomasse". Si tratta, ha aggiunto, di "investimenti che faremo nel futuro perché con la riduzione delle emissioni siamo convinti che gas e rinnovabili rappresentano il futuro dell'energia".
Descalzi ha ricordato che Eni ha già lavorato con progetti sperimentali in Africa nel fotovoltaico con il Mit per progetti triennali di 50 milioni e che ci sono anche progetti per le batterie negli Stati Uniti.