Esplosione nella principale raffineria venezuelana. Muoiono in 26
Si stanno indagando le cause dell'incidente, provocato molto probabilmente dall'esplosione di almeno due depositi di gas propano-butano
Un'esplosione che ha fatto tremare la terra, un boato sentito a chilometri di distanza. Era l'una e un quarto di notte quando a Paraguanà, in Venezuela, sono saltati in aria alcuni impianti di un gigantesco centro di raffineria petrolifera e si è scatenato l'inferno. Il bilancio della sciagura è pesante: almeno 26 morti, tra i quali un bambino di 10 anni, e un'ottantina di feriti. Oltre alle vittime, 17 delle quali membri della guardia nacional che custodisce il Centro di raffineria di Paraguanà (nella parte occidentale del Paese), l'esplosione ha provocato danni ingenti: sono andati distrutti non solo gli impianti, ma anche molte abitazioni della zona, dove ci sono state scene di panico tra la popolazione, che è scappata come poteva dall'area.
“La situazione è sotto controllo”, ha assicurato ore dopo il vicepresidente Elias Jaua, che segue la situazione da Paraguanà insieme a diversi ministri del governo “bolivariano” di Hugo Chavez. "La nostra priorità - ha precisato - è l'attenzione ai feriti e cercare di salvare il maggior numero di vite umane”.
L'incidente è avvenuto ad Amuay, una delle tre raffinerie del Crp, la principale delle tante mega-strutture petrolifere del Venezuela, e - si precisa a Caracas - il secondo complesso più grande nel mondo di questo tipo.
Gli investigatori e i tecnici del Pdvsa, la società nazionale petrolifera, stanno indagando le cause dell'incidente, provocato molto probabilmente “dall'esplosione di almeno due depositi di gas propano-butano”.
“C'è stata una fuga di gas e si è quindi formata una nuvola che è esplosa, provocando l'incendio in due settori diversi della raffineria”, ha precisato il ministro per il petrolio, Rafael Ramirez. Poco dopo, in un messaggio alla radio nel quale ha annunciato “tre giorni di lutto nazionale”, Chavez ha dichiarato che intende avviare “un'indagine molto approfondita sulle cause dell'incidente”.
Le attività della struttura sono state bloccate per due giorni, ha annunciato Ramirez. “Ci sono ancora residui di idrocarburi che stanno bruciando, fatto che spiega - ha indicato - le alte colonne di fumo nero che si vedono ancora nell'area”.
Il vicepresidente Jaua ha inoltre riferito della rottura di un condotto di benzina, e quindi di problemi strutturali nella centrale.
Amuay, ricordano i media di Caracas, produce circa 645 mila barili al giorno di greggio, pari a circa il 50-60% di tutto il petrolio destinato al mercato interno.
La tragedia ha subito innescato le polemiche nelle reti sociali sul tema del petrolio e della gestione del Pdvsa, del quale è responsabile lo stesso Ramirez. Pur essendo uno degli Stati più ricchi di oro nero del pianeta, il Venezuela affronta spesso problemi di scarsità di benzina.
La politica petrolifera del governo è del resto una delle questioni scottanti al centro nella campagna elettorale in corso tra il presidente Hugo Chavez e il leader dell'opposizione, Henrique Capriles, in vista delle presidenziali in programma il 7 ottobre.