L’Europa salva le trivelle offshore. Ma le compagnie dovranno garantirsi contro i danni
La norma, voluta dal commissario all’Energia, Gunther Oettinger, aiuterà a prevenire eventuali eco-catastrofi in mare e ad assicurare interventi rapidi per limitarne i danni
Accordo politico raggiunto a Bruxelles fra i negoziatori di Europarlamento e Consiglio Ue sulla nuova direttiva per rendere più sicuri i pozzi di petrolio e gas offshore nell'Unione. Grazie a queste norme, l'autorizzazione alle trivellazioni sarà consentita solo con la garanzia, da parte delle compagnie, di adeguati piani di emergenza e di fondi sufficienti per pagare eventuali danni ambientali.
Soddisfatto il commissario Ue all'energia, Gunther Oettinger: “Queste regole garantiranno che gli standard di sicurezza più elevati già in vigore in alcuni Stati membri saranno rispettati da ogni piattaforma petrolifera o di gas in Europa”. “La precedente direttiva è vecchia di quasi vent'anni fa e non garantisce la sicurezza in maniera adeguata” spiega il relatore dell'Europarlamento, il belga Ivo Belet. Per questo, dopo il disastro del Golfo del Messico, l'Ue è corsa ai ripari.
“Questo accordo - aggiunge Amalia Sartori (Pdl), presidente della commissione energia dell'Eurocamera - prevede un quadro legislativo che ci aiuterà a prevenire incidenti offshore nei nostri mari e ad assicurare un intervento rapido per limitare potenziali danni”.
Nei prossimi giorni l'accordo sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri dell'energia Ue, ma l'approvazione formale degli Stati membri sarà solo a marzo, per arrivare possibilmente alla plenaria del Parlamento europeo a maggio. Gli Stati membri Ue avranno quindi
due anni di tempo per recepire la nuova direttiva.