Giacimenti. La Femca Cisl chiede un contratto per l’indotto della Val d’Agri
I pozzi Eni e il Centro oli di Viggiano coinvolgono 3mila addetti indiretti. “Il contratto integrativo di sito sia un’occasione per i lavoratori”
“Bisogna definire un accordo territoriale di secondo livello per l’indotto Eni di Viggiano, in provincia di Potenza, che ampli le tutele e migliori le condizioni generali dei circa 3.000 lavoratori impegnati. Siamo inoltre convinti che la definizione di un ‘patto di sito’ possa trovare la sua naturale collocazione e applicazione nell’ambito del contratto nazionale Energia e Petrolio, applicato ai lavoratori del sito Eni di Viaggiano”. Lo hanno dichiarato Nora Garofalo e Francesco Carella, segretari generali della Femca Cisl nazionale e della Femca Basilicata, intervenendo sul processo di rinnovo dell’accordo integrativo di sito.
La Femca Cisl raccoglie lavoratori dei settori energia (gas-acqua, miniere, petrolio), chimica (farmaceutico, gomma plastica, vetro), moda (tessile e abbigliamento, pelletteria, concia, calzature, lavanderie industriali) e affini. “Questa azione – spiegano - favorirebbe il confronto e il rapporto con l’impresa committente, in virtù di un modello di relazioni industriali già consolidato e qualificato all’interno della categoria titolare del contratto. La nostra Federazione ha sempre trattato la questione relativa agli appalti nelle grandi aree industriali e alle dinamiche legate ai cambi di impresa con grande sensibilità e forte senso di responsabilità, ritenendo questo tema estremamente importante e caratterizzante nella vita dei lavoratori e dell’impresa. L’evoluzione della contrattazione collettiva all’interno dell’indotto – aggiungono Garofalo e Carella - a Viggiano come in altri siti industriali, è orientata a migliorare le condizioni contrattuali, di salute, sicurezza e ambiente, e la regolamentazione delle procedure di appalto, guardando al riferimento normativo dettato dal contratto Energia e Petrolio”.
Per questo motivo il sindacato insiste sul fatto che la vicenda legata al rinnovo del “patto di sito” di Viggiano “non possa e non debba diventare elemento di scontro tra i soggetti coinvolti nel percorso di valorizzazione delle tutele dei lavoratori dell’indotto. In tal senso chiediamo alla Regione e alla Confindustria Basilicata di farsi garanti del rispetto di quanto previsto dagli accordi già sottoscritti localmente, e di coadiuvare il processo di rinnovo del contratto di area. In particolare, riteniamo che sia la Regione Basilicata a doversi porre come elemento cardine per lo sviluppo e l’attuazione dell’accordo”, hanno concluso i segretari generali della Femca nazionale e lucana.
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