Energia

Il Governo di Zagabria rallenta sui giacimenti dell’Adriatico. Il Governo di Zagabria rallenta sui giacimenti dell’Adriatico. L’ultimo consiglio dei Ministri prima dello scioglimento del Parlamento per le prossime elezioni ha rinviato il tema della gara petrolifera

Il prezzo basso del petrolio frena la spesa per cercare nuovi giacimenti. Dopo la rinuncia della texana Marathon e della viennese Omv, pare che anche la compagnia croata Ina (partecipata dall’ungherese Mol) intenda non procedere con i progetti di investimento per la ricerca di giacimenti sulla sponda croata dell’Adriatico.
Un anno fa il Governo di Zagabria aveva selezionato 29 lotti di mare e ne aveva messo a gara 10. Sette assegnazioni erano andate a Marathon e Omv, due all’Ina e una all’Eni. In luglio, i prezzi bassi del greggio avevano indotto Marathon e Omv a recedere.
Ora il Governo croato, durante l’ultimo consiglio dei ministri prima dello sciogliemmo del Parlamento per le prossime elezioni, ha preferito rinviare il tema della gara petrolifera, affinché venga gestito dal prossimo Governo.
Quest’anno, secondo le analisi, il settore petrolifero ha ridotto del 20% gli investimenti e ha licenziato 200mila addetti in tutto il mondo. "Siamo davanti a un fallimento clamoroso della strategia fossile croata”, commenta soddisfatto Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia.