India: spento dopo cinque mesi incendio nell’impianto Indian Oil
Il pozzo era esploso a giugno, qualche settimana dopo l'inizio di una fuoriuscita di gas, che gli addetti non erano riusciti a controllare
Ci sono voluti ben cinque mesi per domare l’incendio allo stabilimento petrolifero di Baghian, nello stato dell'Assam, nel nord est dell'India, che ha costretto alla fuga migliaia di abitanti dei villaggi della zona, provocato danni ambientali enormi al vicino parco nazionale e danni per oltre 800 milioni di dollari: ne ha dato l'annuncio Tridiv Hazarika, portavoce della Indian Oil, la compagnia statale proprietaria dell'impianto. "Il pozzo è stato completamente neutralizzato con soluzioni chimiche ed è sotto controllo", ha comunicato l'esponente della società.
Per ottenere questo risultato definitivo è stato necessario convocare esperti da Singapore, dal Canada e dagli Stati Uniti. Il pozzo era esploso a giugno, qualche settimana dopo l'inizio di una fuoriuscita di gas, che gli addetti non erano riusciti a controllare. Nell'esplosione hanno perso la vita due tecnici, mentre un terzo, gravemente ustionato, è spirato in ospedale ai primi di settembre. Secondo stime della stessa azienda, l'incidente è costato l'equivalente di 800mila dollari.
La perdita di gas e l'incendio hanno creato anche ingenti danni sociali e ambientali: migliaia di persone che vivevano nei villaggi del distretto di Tinsukia, a ridosso dell'impianto, sono state allontanate dalla zona e vivono tuttora in tende in campi di accoglienza; il Parco Nazionale di Dibru-Saikowa, habitat naturale di numerose specie e noto per le sue lagune, rischia di essere seriamente contaminato, con gravi conseguenze sugli animali e sulla flora.