Energia

Il movimento contro le "opere inutili, costose e dannose del comparto gas" riunito nel Coordinamento No Hub del Gas ha rilanciato la lotta con un campeggio nazionale che si è tenuto a Campo di Giove (L'Aquila), nel Parco Nazionale della Majella, fino al 2 settembre

Passeggiate, incontri pubblici, concerti, assemblee, riunioni tecniche, presentazioni di libri e video: era ampio il programma dell'iniziativa, aperta a tutti i cittadini e agli attivisti provenienti da tutta Italia.
 
Il tema del terremoto è stato al centro della prima giornata di giovedì 30 agosto. Il giorno seguente è stata la volta degli approfondimenti sulle singole vertenze in corso. Sabato primo settembre si è tenuta una grande assemblea aperta per decidere il futuro delle lotte.
 
Il campeggio è stata l'occasione per fare il punto sui diversi progetti in corso in centro Italia, dalla centrale Snam di Sulmona al gasdotto Sulmona-Foligno passando per gli stoccaggi e il gasdotto Larino-Chieti, anche alla luce della crisi sismica in corso in Molise, e per organizzare tutti assieme il prosieguo delle varie attività di contrasto alla trasformazione dell'Italia in 'Hub del Gas', piattaforma logistica per il Nord Europa.
 
"L'unico interesse - spiegano dal Coordinamento No hub del Gas - alla stregua di quanto avvenuto per le autostrade, è garantirsi una fonte di guadagno permanente e in regime di monopolio, a gravare sulle bollette degli italiani. Infatti queste opere, una volta inserite nella Rete nazionale dei gasdotti, vengono caricate direttamente sulla bolletta come servizi di rete (attualmente vale circa il 18% delle bollette degli italiani; stiamo parlando di diversi miliardi di euro)".