Miracolo alla raffineria di Gela, trovato l’accordo tra sindacati ed Eni al ministero. Riparte la linea 1
Il protocollo di intesa firmato rimuove le basi dello scontro tra azienda e sindacati: nel verbale si legge infatti che le parti riconoscono la validità degli accordi sottoscritti nel 2013 e nel 2014 relativamente ai siti di Gela e Porto Marghera
I sindacati e l'Eni hanno trovato un accordo sulla raffineria di Gela al tavolo convocato al ministero dello Sviluppo. Il protocollo di intesa firmato rimuove le basi dello scontro tra azienda e sindacati: nel verbale si legge infatti che le parti riconoscono la validità degli accordi sottoscritti nel 2013 e nel 2014 relativamente ai siti di Gela e Porto Marghera e l'azienda si è impegnata ad avviare il processo di manutenzione. Dopo un mese di proteste, presidi, blocchi, cortei e manifestazioni ritorna dunque il sereno alla Raffineria di Gela. I lavoratori che per un mese hanno presidiato la fabbrica, giorno e notte, impedendo l’ingresso dei lavoratori dell’indotto e l’entrata e l’uscita dei mezzi pesanti, hanno rimosso i blocchi. I sindacati stanno ora organizzando le assemblee con le maestranze per illustrare i termini dell’accordo siglato a Roma con la mediazione del ministro allo Sviluppo Economico, Federica Guidi. Una trattativa estenuante, durata all’incirca 24 ore, che salva il sito di Gela.
Così come chiesto da Cgil, Cisl e Uil, l’Eni si è impegnata a rimettere in marcia la linea 1, ferma dal 15 marzo a causa di un incendio. I vertici del colosso industriale hanno altresì assunto l’impegno a rispettare gli accordi siglati lo scorso anno che prevedono un progetto di riconversione del petrolchimico di Gela e il mantenimento degli attuali assetti produttivi e occupazionali. Nella prima settimana di settembre si terranno degli incontri fra azienda e sindacati territoriali ed entro il 15 settembre le parti torneranno a confrontarsi a Roma, al tavolo del ministero per lo Sviluppo Economico.