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​La riconversione verde della raffineria Eni di Gela salva tutti i posti di lavoro

where Roma when Lun, 10/11/2014 who michele

Nella bioraffineria si prevede la nascita di un nuovo centro di alto livello per la sicurezza nel settore dei biocarburanti

Via libera alla riconversione verde della raffineria Eni di Gela che porta con sé la garanzia del mantenimento di tutti i posti di lavoro, compresi quelli dell'indotto e l'impegno all'utilizzo del sito gelese per l'insediamento di una bioraffineria, con la nascita di un nuovo centro di alto livello per la sicurezza nel settore dei biocarburanti. Si muove lungo queste direttrici di fondo il Protocollo d'intesa firmato al Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del ministro Federica Guidi, del vice ministro Claudio De Vincenti e dall'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi.  
A sottoscrivere il testo - limato fino all'ultimo - tutte le parti interessate dalla lunga vertenza: la Regione Sicilia con il Presidente Rosario Crocetta, il Sindaco di Gela Angelo Fasulo, l'Eni con il Chief Down Stream & Industrial Operations Officer Salvatore Sardo e il Presidente della Raffineria di Gela Claudio Zacchigna, Confindustria Sicilia, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali dei chimici e le Rsu.
“Sono molto soddisfatto per l'intesa raggiunta grazie al lavoro di istituzioni locali e regionali, organizzazioni sindacali e la mediazione del ministero dello Sviluppo economico”. L'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, commenta così, in una nota, l'intesa raggiunta al Ministero dello Sviluppo economico per la riconversione verde della raffineria Eni di Gela.
“Con questo accordo - sottolinea - Gela si conferma al centro del nostro sistema industriale e può ripartire con un nuovo piano di sviluppo economicamente sostenibile e in grado di garantire al territorio solide prospettive occupazionali”.  “Il piano - prosegue Descalzi - prevede nuove e importanti iniziative industriali volte a sviluppare il settore upstream sul territorio siciliano e a rendere le nostre attività sempre più sostenibili a livello ambientale, facendo leva su importanti investimenti, sull'innovazione tecnologica e sulle competenze delle nostre risorse. Gli accordi di oggi sono la conferma che le sinergie e lo spirito costruttivo fra tutti gli stakeholders possono determinare iniziative innovative e positive, in grado di coniugare le esigenze dell'impresa e delle comunità che vivono nei territori”.
“Un negoziato duro e faticoso, segnato da tante ore di sciopero, ma alla fine risulta credibile il sostegno al reddito di tutti i 2000 lavoratori, tra diretti e dell'indotto, per tutta la fase di transizione verso il progetto industriale di green refinery”: questo il commento "a caldo" fatto da Emilio Miceli e Michele Pagliaro, rispettivamente segretari generali di Filctem e Cgil Sicilia, dopo la firma al ministero dello Sviluppo Economico del protocollo d'intesa per l'area industriale di Gela che ha messo al centro un progetto di riconversione in green refinery, tra le più grandi d' Europa.
“Una questione senz'altro qualificante - continuano i due leader sindacali - è l'assicurazione che le nuove estrazioni e produzioni di petrolio e gas rimarranno in Sicilia, oltre all'avvio delle bonifiche degli impianti dismessi". "L'Eni - concludono Miceli e Pagliaro - si impegna a sviluppare un rapporto nuovo con le Università siciliane, che darà l'opportunità a tanti giovani laureati di specializzarsi e misurarsi dentro il grande campo della riconversione sostenibile dell'economia".

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Impianto di raffinazione Eni a Gela
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