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Eco-report. Così l’Europa deve investire nell’acciaio verde

where Roma when Mer, 26/03/2025 who roberto

Ventotto organizzazioni della società civile, tra cui il Wwf Italia, chiedono all’Unione europea di accelerare l’abbandono della produzione siderurgica basata sul carbone.

Secondo un rapporto pubblicatoeuropean-steel.jpg e sostenuto da 28 organizzazioni della società civile, tra cui il Wwf Italia, l’Unione europea deve accelerare l’abbandono della produzione di acciaio basata sul carbone per garantire la competitività industriale e il futuro di oltre due milioni di lavoratori del settore. Lo studio, intitolato “The state of the european steel transition”, evidenzia come il comparto siderurgico europeo si trovi a un bivio cruciale e la strada da imboccare, secondo gli ambientalisti, è quello del cosiddetto acciaio verde. Il 2025 si profila come un anno decisivo per definire questa transizione. La pubblicazione del rapporto coincide infatti con il lancio dello Steel and metals action plan (Smap) da parte della Commissione europea, un piano che punta a rendere commercialmente sostenibile la produzione di acciaio pulito. Tuttavia, il piano europeo è stato redatto senza il contributo di ong ambientaliste, lasciando spazio a un’influenza sbilanciata dell’industria legata ai combustibili fossili, rivendicano le 28 organizzazioni.
L’Europa vanta attualmente un ruolo di leadership nelle innovazioni per un acciaio a emissioni quasi nulle, ma la concorrenza da parte di Cina e della regione Mena (Medio Oriente e Nord Africa) si fa sempre più agguerrita.
 
Le raccomandazioni
Il rapporto propone otto raccomandazioni per ridurre l’impatto ambientale del settore siderurgico, responsabile del 5% delle emissioni totali di CO2 dell’Ue. La priorità assoluta è vietare il rilascio di nuove autorizzazioni e investimenti per altiforni a carbone già esistenti o di nuova costruzione. La Commissione europea dovrebbe inoltre imporre piani di trasformazione “tempestivi, ambiziosi e trasparenti” per gli impianti già operativi, garantendo al contempo che i nuovi progetti basati sull’idrogeno verde procedano secondo i tempi previsti. Un percorso coraggioso (e costoso), ma che secondo gli ambientalisti non è più rinviabile.
 
I commenti
“Il futuro della competitività industriale europea dipende dalla decarbonizzazione rapida, da investimenti mirati e dalla crescita delle tecnologie verdi”, commenta Camille Maury, senior policy officer per la decarbonizzazione industriale del Wwf Eu. “Nel 2023”, ha aggiunto Maury, “l’industria dell’acciaio ha ricevuto 11,3 miliardi di euro in permessi gratuiti di emissione, un costo scaricato sulla società anziché sulle aziende”. 
Per Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del Wwf Italia: “Chi beneficia dei fondi pubblici deve impegnarsi a utilizzarli per soluzioni concrete e coerenti verso l’industria a carbonio zero, a minimizzare l’impatto ambientale e per la salute e a garantire posti di lavoro di qualità”.

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