Meno emissioni e più efficienza. Ansaldo Energia testa nuovi bruciatori a idrogeno
Gli innovativi sistemi per turbine sono progettati per ridurre le emissioni di ossidi di azoto. Il test si svolgerà al Centro combustione ambiente (Cca) di Gioia del Colle (Bari).
Ansaldo Energia si appresta a lanciare una nuova serie di test su bruciatori per turbine, progettati per ridurre le emissioni di ossidi di azoto (NOx). Il test si svolgerà al Centro combustione ambiente (Cca) di Gioia del Colle (Bari).
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, le prove includeranno l’utilizzo di miscele di combustibile contenenti fino al 40% di idrogeno. L’iniziativa rientra nella strategia di decarbonizzazione dell’azienda genovese, che già produce turbine capaci di funzionare con miscele di idrogeno e metano dal 40% al 70%, puntando al 100% entro il 2030. Un esempio è rappresentato dalle turbine operative nella centrale EniPower di Brindisi, alimentate con una miscela contenente il 20% di idrogeno, prodotto in modo circolare come sottoprodotto del vicino impianto chimico. I bruciatori di queste turbine saranno sottoposti a test presso il Cca di Gioia del Colle, uno dei principali centri europei di ricerca sulla combustione industriale, dotato dell’impianto di prova Ampere, realizzato dai tecnici del Cca sotto la guida degli ingegneri di Ansaldo Energia, specificamente per queste sperimentazioni.
“Questa campagna di test, resa possibile dalla stretta collaborazione tra i nostri centri di ricerca di Genova, Baden e Gioia del Colle, consolida il nostro impegno nello sviluppo di tecnologie all’avanguardia per la riduzione delle emissioni e l’utilizzo di carburanti decarbonizzati nella produzione di energia elettrica”, ha affermato Federico Bonzani, chief technology officer di Ansaldo Energia, alla Gazzetta del Mezzogiorno.
Inoltre, Ansaldo Energia ha recentemente raggiunto un traguardo significativo nel progetto europeo Flex4H2, utilizzando per la prima volta idrogeno al 100% per alimentare il combustore di una turbina GT36. I test, svolti con successo in un impianto di prova a Colonia, in Germania, hanno dimostrato la capacità del combustore di passare senza interruzioni dal gas naturale all’idrogeno, evidenziando una notevole flessibilità operativa e nella scelta del combustibile.