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Fatevi sotto! Con gli smart building oltre 200mila posti di lavoro entro il 2030

where Milano when Mer, 12/03/2025 who roberto

Oggi la filiera dell’edilizia green e digitale genera 174 miliardi di fatturato, ma c’è un gap di competenze. In un nuovo report Ambrosetti spiega come colmarlo.

La filiera degli smart building smart-building-flickr.jpgin Italia genera 174 miliardi di euro di fatturato e 38 miliardi di euro di valore aggiunto, occupando 515mila addetti con la possibilità di creare ulteriori 200mila nuovi posti qualificati e specializzati entro il 2030, coinvolgendo figure come ingegneri, progettisti, installatori, operai specializzati e addetti alle vendite. Tuttavia, le imprese incontrano difficoltà nel reperire profili idonei: per otto posizioni aperte su dieci (83,7%) sono richieste competenze green e smart, ma nel 57,6% dei casi non si trovano candidati adeguati. Con una forza lavoro caratterizzata da un basso livello di istruzione e un’età mediamente alta, è fondamentale rafforzare l’offerta formativa nelle scuole e nelle Its Academy (gli Istituti tecnologici superiori), per sviluppare le competenze necessarie per lavorare a un’edilizia più sostenibile e innovativa.
Sono alcune delle evidenze che emergono dall’analisi condotta dalla community Smart building di The european house - Ambrosetti (Teha), il think tank italiano, che ha coinvolto gli operatori della filiera per indagare opportunità e sfide per la transizione smart.
 
“Così si genera occupazione qualificata”

“Gli smart building rappresentano un’opportunità per generare occupazione qualificata nel settore edilizio e, al contempo, contribuire alla decarbonizzazione del comparto”, commenta Benedetta Brioschi, partner e responsabile community Smart building di Teha. “Tuttavia, esiste un forte gap da colmare in termini di competenze green e smart, che gli operatori del settore faticano a reperire sul mercato del lavoro. Per affrontare questa sfida, sarà fondamentale investire in politiche di upskilling (per migliorare e riqualificare le competenze del lavoratore, ndr) e reskilling (per reinventarsi e cambiare rotta professionale, ndr), potenziare l’offerta formativa nelle scuole e rafforzare la collaborazione con le Its Academy. Solo così potremo creare le professionalità necessarie a supportare questa transizione”.
 
Coinvolgere le scuole per colmare il divario
L’upskilling e la formazione rimangono dunque centrali per colmare il gap di competenze, soprattutto considerando che solo il 13% degli occupati nel settore ha una laurea, il 54% ha la licenza media e il 7% nessun titolo di studio. Attualmente, inoltre, gli occupati nel settore edilizio hanno un’età mediamente alta: il 62% ha tra i 35 e i 54 anni e il 18% più di 55 anni. Al momento, solo un quinto (20%) è nella fascia tra i 15 e i 34 anni.
Proprio la scuola può giocare un ruolo fondamentale nella formazione delle competenze green e smart. Lo dimostrano i risultati raggiunti dalle Its Academy, un sistema che tra il 2015 e il 2024 conta 147 istituti, 46.616 studenti e oltre 1.800 percorsi formativi, con il supporto di 2.422 imprese e 226 associazioni di imprese: l’87% dei diplomati trova lavoro entro un anno, e il 93,8% dei diplomati ci riesce in un’area coerente con il proprio percorso di studi.
 
I partner
Giunta alla sua terza edizione e con il supporto dei partner Abb, Ance Lombardia, Bticino, Irsap, Kone, Mcz e Principe Ares, la community smart building di Teha punta ad evolvere da “think tank” ad “act tank” a supporto dei policy maker.

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