I nuovi proprietari delle pompe Esso tagliano prezzi e diritti. Sciopero in 6 regioni
La protesta avrà luogo negli impianti di Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Marche e Veneto
Sciopero dei gestori degli impianti Esso in Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Marche e Venet, a partire dalle 19.30 del 5 luglio e fino a alle 7 del 7 luglio. Lo hanno proclamato i sindacati di categoria Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio.
I Gestori di queste Regioni accusano l’acquirente - l’operatore indipendente che in Italia si è chiamato Petrolifera Adriatica ed è controllato, pare, da un gruppo britannico in mano a due fratelli di origine indiana Mohsin e Zuber Issa - di porre in essere una serie di misure che peggiorano le condizione economiche e diritti acquisiti già fissati in precedenza, denunciando un inasprimento delle politiche di prezzo.
Di qui le accuse: “gli operatori privati non intendono mantenere i precisi impegni contrattuali definiti, ai sensi della Legge, con la Esso, e tornano di nuovo a chiudere i loro impianti per rivendicare i loro diritti e rispondere al clima di minacce ed intimidazioni che, in questi giorni, sedicenti rappresentanti dei nuovi padroni stanno velatamente lanciando per evitare l'adesione alla manifestazione di protesta”.
Eppure - rilevano - la legge obbligherebbe il Ministero dello Sviluppo Economico ad intervenire in quella che sempre più si caratterizza per una vertenza collettiva: evidentemente al Ministero non intendono disturbare il manovratore e lasciare che a pagare, ancora una volta rimangano, nell'indifferenza generale, i Gestori.
Alla chiusura degli impianti in queste Regioni cui, territorialmente, potranno aggiungersi realtà che operano in altre zone del Paese - così come la facoltà di individuare territorialmente, anche altre azioni di protesta mirate a discrezione dei Gestori coinvolti - “farà seguito una giornata di mobilitazione nazionale di tutta la Categoria, con manifestazione generale a Roma ed una prossima chiusura di tutti i punti di vendita per rivendicare i diritti dei Gestori tutti, il rispetto delle regole e richiamare la Pubblica Amministrazione alle sue responsabilità istituzionali”.
Il Governo di sicuro non si metterà di traverso: per l’esecutivo, l’Italia ha fin troppe stazioni di servizio, il doppio che nel resto d’Europa.