Rigassificatore di Trieste, Regione e Porto contro il progetto Zaule
Conferenza di servizio sul progetto della Gas Natural
La Regione Friuli Venezia Giulia e l'Autorità portuale di Trieste hanno confermato in Conferenza servizi al ministero dello Sviluppo economico parere negativo alla realizzazione di un rigassificatore a Zaule, nel golfo del capoluogo, proposto dalla società Gas Natural. Secondo l'assessore regionale all'Ambiente Sara Vito, presente all'incontro, l'impianto "non è coerente con le prospettive di sviluppo dei traffici del porto di Trieste". La Regione, inoltre, "non è in grado di esprimere formalmente il parere conclusivo unico regionale sull'impianto senza prima conoscere l'esito delle procedure aperte al ministero dell'Ambiente".
Analogamente, il commissario dell'Autorità portuale, Zeno D'Agostino, ha sostenuto che "il progetto del terminale è incompatibile con i piani di sviluppo dello scalo e con le opere portuali previste dal Prp (Piano Regolatore Portuale)".
Due procedimenti sono sospesi al ministero dell'Ambiente (i pareri tecnici sulla valutazione d'incidenza dell'Area marina di Miramare e sull'elettrodotto interrato di collegamento del terminal Gnl alla rete elettrica) e manca ancora la conclusione della procedura Via (Valutazione impatto ambientale) per il progetto del metanodotto Sealine.
Su quest'ultimo punto, è stato ricordato che la commissione nazionale Via-Vas ha valutato la potenziale interferenza tra le previsioni del nuovo Piano regolatore del porto di Trieste e il progetto di allacciamento del rigassificatore, riscontrando in sintesi una incompatibilità nell'esercizio dell'opera. Manca, infine, la formalizzazione dell'accordo tra Italia e Slovenia in merito all'ubicazione esatta del terminale Gnl nell'Adriatico settentrionale, così come previsto da uno specifico regolamento dell'Unione europea, 1.391 del 2013.