Gassificatori. Definitivo. Gas Natural rinuncia al progetto di Trieste Zaule
Dopo 14 anni la società catalana ufficializza la decisione con una lettera al ministero dello Sviluppo economico italiano
Dopo 14 anni la società catalana Gas Natural rinuncia in via definitiva al progetto di costruire un rigassificatore a Trieste Zaule. Lo attesta un documento, firmato dal presidente del consiglio d’amministrazione della società Javier Hernández Sinde, inviato il 22 maggio al ministero dello Sviluppo economico italiano.
La lettera di rinuncia è stata inviata per conoscenza a innumerevoli altre istituzioni italiane, non ultimi i principali attori del Friuli Venezia Giulia: la Regione e il Comune di Trieste.
In febbraio Gas Natural aveva ufficialmente ritirato la sua rete di distribuzione del gas in Italia con una vendita alla Edison, annullando ogni futuro progetto di rigassificatori nel territorio italiano.
Si è trattato dell’esito finale di un lungo percorso iniziato tra il 2005 e il 2006, quando la multinazionale aveva presentato i progetti di un rigassificatore a terra, a cui nel 2008 si era aggiunto il piano di un metanodotto Trieste-Grado-Villesse (Snam).
Debora Serracchiani - Nella città solcata tutti i giorni da enormi petroliere dirette al terminale dell’oleodotto Siot, da navi colossali da crociera, da navi di ogni tipo, questa è “una vittoria del territorio raggiunta dopo una lunga e tenace lotta, che non si è mai fermata nel corso della legislatura regionale appena trascorsa. Una soddisfazione che ricompensa di tanto impegno messo da cittadini, associazioni e istituzioni, e un problema di meno per chi ha raccolto la nostra eredità”, ha affermato la deputata del Pp Debora Serracchiani, già presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e al centro delle decisioni sul rigassificatore. “La svolta per noi si colloca nel momento in cui il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha dichiarato non strategica l'infrastruttura energetica. Le ragioni dello sviluppo della portualità regionale, che rimane un punto cardinale a prescindere dal colore delle amministrazioni, hanno avuto il sopravvento su un progetto nel quale qualcuno ha creduto, ma moltissimi altri no”.
L’assessore Scoccimarro - "Prendiamo atto con soddisfazione della definitiva rinuncia", afferma l'assessore ad Ambiente ed Energia del Friuli Venezia Giulia, Fabio Scoccimarro (Fratelli d’Italia), ricordando che già nel luglio 2004, allora nelle vesti di presidente della Provincia giuliana, espresse "forti perplessità per un insediamento non compatibile con il corretto sviluppo delle attività portuali. La scelta comunicata da Gas Natural rientra perfettamente nella linea programmatica espressa in campagna elettorale dall'attuale governatore della Regione, Massimiliano Fedriga ed è una posizione condivisa anche da tutte le forze politiche nell'arco degli ultimi anni".
La Legambiente - “C’è molto da imparare dal caso del rigassificatore di Zaule” commenta Andrea Wehrenfennig, presidente di Legambiente Trieste, perché “la vertenza ambientale in realtà riguardava la strategia energetica nazionale e la democrazia partecipativa, cioè quanto i cittadini possono incidere su decisioni che riguardano la loro vita”. Secondo la Legambiente, Gas Natural “aveva evitato ogni confronto pubblico e aveva proceduto a una denuncia per diffamazione verso un socio di Legambiente che riferiva notizie della stampa internazionale, soprattutto spagnola, sul comportamento della Gas Natural Fenosa in America Latina. Abbiamo bei ricordi sulla partecipazione di tanti volontari, sia semplici cittadini che esperti e scienziati, dell’Italia e della Slovenia, tra cui ricordiamo l’amico Daribor Zupan, prematuramente scomparso: dirigente di Legambiente, ingegnere chimico, ex preside dell’Istituto Ziga Zois di Trieste, autore di un bellissimo video con animazioni e interviste ad esperti, una vera introduzione al problema del rigassificatore. A lui dedichiamo questa meritata vittoria dei diritti dei cittadini e dell’ambiente.“