Scaroni a testa bassa: la politica energetica Ue è sbagliata. Stop ai sussidi alle rinnovabili
Per l’ad di Eni il costo dell'energia, appesantito dalle rinnovabili, è ancora molto più alto degli Usa, la sicurezza dell'approvvigionamento è più a rischio di prima e anche dal punto di vista ambientale i progressi sono pochi
Attacco frontale alla politica energetica europea quello di Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, che nel corso di un'audizione davanti al Parlamento europeo ha affermato che essa “non ha portato i risultati che ci attendevamo”. “Il costo dell'energia, appesantito dalle rinnovabili, è ancora molto più alto degli Usa, la sicurezza dell'approvvigionamento è più a rischio di prima ed anche dal punto di vista ambientale i progressi sono stati pochi”. Per ridurre il gap di competitività con gli Usa, dove il gas costa un terzo e l'energia la metà che in Europa, la Ue “deve ripulire la nostra bolletta energetica da aggravi impropri" ovvero “dai sussidi sulle rinnovabili” che attualmente “gravano per il 18% sulla bolletta” ed hanno fatto spendere ai cittadini europei “oltre 30 miliardi di euro l'anno”.