Stima Aie. L’Arabia Saudita è riuscita a frenare lo shale oil Usa
I prezzi bassi hanno fermato gli investimenti non-Opec. Nel 2016 ci sarà la caduta più sensibile di produzione non-Opec dal 1992
Secondo l’Aie, forse sta funzionando la strategia di prezzi bassi e di abbondanza di produzione petrolifera realizzata dall'Arabia Saudita per mettere fuori mercato lo shale oil statunitense.
Nel rapporto mensile di settembre dell’Agenzia internazionale dell'energia (Aie), l’anno prossimo ci sarà un calo di 400mila barili al giorno per la produzione di shale oil Usa. Nel complesso, la produzione petrolifera non-Opec stimata dall’Aie per lo stesso periodo è in calo di 500mila barili al giorno, la caduta più ripida da oltre vent'anni a questa parte.
L’Arabia e la quota di mercato - Una perdita più rilevante avvenne solamente nel 1992 quando, con il crollo dell’Urss, la produzione petrolifera non-Opec perse un milione di barili.
“La strategia dell'Opec ispirata dall'Arabia Saudita per difendere la propria quota di mercato a qualsiasi livello di prezzo sembra stia ottenendo l'effetto voluto di mettere fuori mercato le produzioni più costose ed inefficienti”, è scritto nel rapporto.