Per tutti gli isotopi! Il direttore generale AIEA incontra Meloni e apre al nucleare in Italia
Al centro dei colloqui lo stato della sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia e il tema della non proliferazione nucleare. Apertura sull’ipotesi di reintrodurre il nucleare in Italia
Nel caso di un ritorno del nucleare in Italia bisogna puntare su piccole centrali con piccoli reattori modulari. A dirlo alla presidente del consiglio Giorgia Meloni è stato il direttore generale dell’AIEA, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Mariano Grossi. Durante l’incontro a Palazzo Chigi, Grossi e Meloni hanno parlato della complessa situazione internazionale e delle ricadute sulle questioni legate al nucleare, come le centrali in Ucraina. Al centro dei colloqui lo stato della sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia e il tema della non proliferazione nucleare, anche alla luce del contesto internazionale. Si è inoltre parlato delle prospettive della fusione nucleare, tema che potrebbe essere approfondito durante la Presidenza italiana del G7.
Nucleare in Italia
Ma tra una cosa e l’altra i due hanno trovato il tempo anche per un discorso sulle aperture del governo all’ipotesi di reintrodurre il nucleare in Italia. Quello del diplomatico argentino, però, non è un input. Lui stesso ci tiene a sottolinearlo: “La scelta spetta agli italiani. Noi possiamo mettere a disposizione solo il know-how”, ha spiegato. E a proposito di know-how Grossi ha detto alla presidente Meloni che nel caso in cui l’Italia volesse tornare al nucleare la scelta politica e finanziaria migliore sarebbe quella di puntare sui cosiddetti Small modular reactors (Smr) o sui microreattori. Ma gli italiani hanno detto no al nucleare già due volte in due referendum popolari. Dunque la strada per il ritorno dell’energia nucleare in Italia per ora è in salita.