Agrigento da record, la differenziata triplica; ma il resto della Sicilia è al palo
Nel resto della Regione il dato è sotto 10%. Arranca Palermo, che nel primo semestre registra una percentuale complessiva del 15,3%
Agrigento realizza un autentico record nella raccolta differenziata: nei primi sei mesi del 2018 schizza dal 26,1% del mese di gennaio al 73,4% di giugno, con un balzo del 47,3%, piazzandosi come primo dei nove capoluoghi di provincia e al 104° posto della classifica generale dei 390 comuni in Sicilia. Lo rileva il dipartimento rifiuti della Regione siciliana, che a breve aggiornerà le rilevazioni periodiche.
Maglia nera per Catania, dove la raccolta addirittura diminuisce: nei primi sei mesi era pari all' 8% (-1,8% da gennaio a giugno), con un ulteriore ribasso tra luglio e settembre, in quest' ultimo mese pari al 5,6%. In difficoltà anche Palermo, che naviga intorno a una crescita del 2% e a una percentuale complessiva nel primo semestre del 15,3% (16,6% nel mese di settembre). Ad Agrigento il dato complessivo della differenziata è poco al di sotto del 60%, quasi il doppio rispetto a Caltanissetta, Enna e Ragusa, che la seguono in classifica, che si attestano intorno al 30%.
Una sterzata si registra a Siracusa, al 17,2% nel primo semestre del 2018, ma in crescita nel periodo luglio-settembre; in quest'ultimo mese il dato si attesta al 27,9% (a gennaio era al 10,2%). Anche Messina prova il recupero: a gennaio era al 14,1% mentre chiude settembre a quota 23,2%. Male Trapani, che arretra: da una media del 16,6% del semestre al 13,2% del mese si settembre. Palermo si muove a passo di lumaca: se la media del primo semestre segna il 15,3%, la rilevazione di settembre porta il dato al 16,6%. E intanto la Regione prepara la stangata. Da gennaio 2019, infatti, i gestori delle discariche aumenteranno le tariffe del 20 per cento, un' addizionale i cui fondi saranno poi versati alla Regione: è l'ecotassa per i Comuni che non hanno raggiunto il 65 per cento della raccolta differenziata.
E saranno proprio gli enti locali a dover certificare il rispetto dell' obiettivo raggiunto, altrimenti l' ecotassa potrebbe in teoria colpire anche i Comuni che con grandi sforzi si sono messi in regola.