Analisi. La domanda di plastica riciclata potrebbe superare l’offerta al 2030
Un rapporto della McKinsey ipotizza che i rivenditori prevedono di aumentare la quota di contenuto riciclato negli imballaggi al 50%
Anche se il riciclo degli imballaggi continua a crescere, a livello globale la domanda di plastica riciclata potrebbe superare l’offerta entro la fine del decennio. A sostenerlo è un nuovo rapporto elaborato dalla società di consulenza McKinsey nel quale si ipotizza che entro il 2030, i rivenditori più ambiziosi prevedono di aumentare la quota di contenuto riciclato negli imballaggi al 50%, di ridurre l’impronta di plastica del 50% e di passare a materiali riutilizzabili, riciclabili o compostabili al 100%.
Il paradosso
Di fatto però se tutti i retailer rispettassero i propri impegni in materia di sostenibilità, la domanda di plastica riciclata (circa 90 milioni di tonnellate) supererebbe di gran lunga l’offerta globale (circa 60 milioni di tonnellate) al 2030. Una realtà che pone interrogativi anche l’Italia, dove nell’ultimo anno il riciclo degli imballaggi – che rappresentano circa l’8% di tutti i rifiuti generati – è arrivato al 71,5%, fermandosi però al 56,15% nel caso delle plastiche. Il surplus di domanda di plastica riciclata a livello globale farebbe impennare i prezzi, erodendo a sua volta i margini dei rivenditori. Sviluppare un approccio per rendere più sostenibile l’intera catena del valore degli imballaggi, osserva McKinsey, potrebbe ridurre questo rischio oltre a migliorare la performance ambientale del comparto.
La strategia
Tra i capisaldi di questa strategia spicca in primis «l’integrazione dei principi di design per la sostenibilità nei processi di progettazione del packaging. Le leve del design per la sostenibilità includono la riduzione degli imballaggi in eccesso attraverso approcci come lo “skinny design” o la modifica dei formati di packaging. Un’altra leva è la scelta dei materiali: i rivenditori possono scegliere polimeri plastici riciclabili o biodegradabili e considerare materiali alternativi all’interno del proprio portafoglio di imballaggi, come la carta o il cartone».
Al contempo, McKinsey sottolinea l’opportunità di individuare nuove partnership: «Tra i potenziali partner vi sono i supplier di imballaggi, i gestori dei rifiuti, che possono contribuire a garantire che gli imballaggi utilizzati vengano restituiti al rivenditore per essere riutilizzati o riciclati, e i riciclatori meccanici e chimici, con i quali il rivenditore può co-investire in impianti di riciclaggio o stabilire accordi di offtake. I distributori potrebbero anche collaborare con i produttori di beni di consumo confezionati per esplorare nuovi modelli di consumo, come le soluzioni ricaricabili».