Carta. Approvato il nuovo metodo di prova Aticelca 502 sulla separabilità
Il metodo 502 è il primo in Italia e in Europa ad affrontare questo tema
È stato approvato un nuovo metodo di prova Aticelca 502 sulla separabilità manuale dei componenti di un imballaggio o prodotto in carta. Il metodo 502 è il primo in Italia e in Europa ad affrontare questo tema e si affianca al metodo Aticelca 501 per la valutazione della riciclabilità.
Cosa prevede
Il metodo identifica cinque parametri con cui valutare quanto è facile per il cittadino separare la componente da rimuovere prima di gettare l’imballaggio o un qualsiasi altro prodotto in carta, nel bidone del riciclo e vuole essere uno strumento per favorire il design di componenti (quali finestrelle, maniglie, etichette, spirali metalliche, strati pelabili, ecc.) più facili da rimuovere al fine di un riciclo più efficiente. L’Aticelca 502 del 2022 è una metodica di valutazione in grado di determinare quando i costituenti cartacei e i costituenti non cartacei di materiali e prodotti, inclusi gli imballaggi, siano tra loro separabili manualmente con sufficiente facilità ed efficacia da parte dei cittadini. Il metodo è applicabile a tutti i materiali e prodotti composti da due o più costituenti in cui almeno uno di essi è a prevalenza cellulosica (carta e cartone) e possa essere avviato a riciclo nella carta nel rispetto delle disposizioni nazionali e comunali vigenti e delle indicazioni fornite dal Conai. Si pone l’obiettivo di affiancare il Sistema di valutazione Aticelca 501 “Valutazione del livello di riciclabilità di materiali e prodotti a prevalenza cellulosica sulla base della norma UNI 11743:2019”, consentendo di sottoporre ad analisi di riciclabilità i soli costituenti in carta o cartone. Vuole quindi essere uno strumento utile a consentire e promuovere l’eco-design, in termini di progettazione di manufatti che possano essere meglio separati per essere avviati alla raccolta differenziata nelle loro diverse componenti riciclabili.
La storia
Il lavoro è partito due anni fa con un’indagine condotta insieme a Doxa che ha registrato un’ampia propensione dei cittadini ad avere un ruolo attivo nella separazione dei componenti di un imballaggio per poi avviarli al riciclo ed è stato sviluppato da un gruppo di lavoro che ha visto la partecipazione di molti esperti provenienti da cartiere, cartotecniche, utilizzatori di imballaggi del mondo food e della cosmetica, scuole, università e associazioni. Comieco ha partecipato ai lavori che hanno portato alla stesura del metodo, che è stata accompagnata da una fase di sperimentazione su dieci diversi campioni e una consultazione pubblica durata tre mesi.