Comuni virtuosi: “L’Anci deve portare a casa nuove risorse per coprire la gestione rifiuti”
È questo l'appello rivolto al presidente dell'Anci, Piero Fassino, dall'Ator Torinese e l'Associazione Comuni Virtuosi (Acv)
“La trattativa per l'accordo quadro Anci Conai tenga conto delle reali esigenze dei sindaci. In particolare, "i Comuni italiani devono portare a casa da questo accordo risorse aggiuntive, almeno 150milioni di euro/anno in più rispetto a quanto erogato loro complessivamente nel 2012, per coprire anche se ancora solo parzialmente, i costi reali per le raccolte, il trasporto e la selezione di imballaggi”. È questo l'appello rivolto al presidente dell'Anci, Piero Fassino dall'Ator Torinese e l'Associazione Comuni Virtuosi (Acv).
Secondo le associazioni, “il sistema che ha regolamentato ad oggi i rapporti tra i Comuni italiani e i consorzi di filiera nella raccolta differenziata degli imballaggi, attraverso l'accordo quadro tra Anci e Conai, non regge più e deve essere radicalmente rivisto”.
Secondo il dossier curato e diffuso l'anno scorso dall'Associazione ed il rapporto dall'Ator Torinese, l'accordo in scadenza sottrae risorse economiche ai comuni, e condiziona fortemente la possibilità degli stessi di raggiungere gli obiettivi di recupero di materia previsti dall'Europa e dalla Normativa Italiana.
Secondo l'Acv e l'Ator, però, “le notizie che arrivano dal tavolo della trattativa per il nuovo accordo non sono rassicuranti”. Per questo "serve da parte di Anci un cambio di passo: le esigenze reali dei Comuni devono essere portate e sostenute al tavolo di trattativa e il Conai non può più ignorare le legittime istanze di un numero sempre crescente di Comuni, Consorzi ed Ato, che attendono risposte da troppo tempo”.
Secondo le due associazioni “la scelta di Conai, e dei consorzi di filiera, di tenere irragionevolmente basso il contributo ambientale pagato dai produttori degli imballaggi immessi sul mercato, che è attualmente tra i più bassi d'Europa, e di non considerare nella quota da distribuire ai Comuni i ricavi dalla vendita dei materiali, non può essere pagata dai Comuni e dai cittadini”.
E questo vale anche per la scelta di “non imporre, così come avviene in molti altri paesi europei, un contributo ambientale maggiorato per chi immette imballaggi non, o difficilmente, riciclabili, che oggi vengono raccolti e contabilizzati da Conai per essere avviati all'incenerimento”.
Secondo Acv e Ato “occorre, nel rispetto della legge, mettere fine all'insostenibile pratica di scaricare l'extra-costo (economico ed ambientale) della raccolta del rifiuto da imballaggio sulle comunità”.