Accordo tra l’Anci e i comuni virtuosi. Tra i capisaldi riciclo e riuso dei rifiuti
Le best practice vengono scambiate in rete. Il presidente dei comuni Graziano Delrio: “Se la stessa modalità fosse seguita anche dal governo centrale, anziché operare con decreti, le cose funzionerebbero meglio”
Adottare nuovi stili di vita utili alla conservazione dell’ambiente, con la diffusione tra i cittadini di nuove conoscenze per favorire la sostenibilità e la gestione del territorio, e promuovendo l’uso intelligente dell’energia e il riuso e il riciclo dei rifiuti. Queste le principali finalità di un protocollo d’intesa siglato dall’Anci e dall’Associazione dei comuni virtuosi.
“Questo accordo è un esempio concreto di cambiamento che nasce dal basso, senza nessun decreto del ministero dell’Ambiente”, ha spiegato il presidente dell’Anci, Graziano Delrio. “Nasce con lo scopo di migliorare la qualità della vita dei cittadini, ben lontano da ciò che un indicatore come il Pil può esprimere, con un impegno particolare per la rigenerazione del suolo, visto come risorsa e non più come oggetto di consumo. Gli amministratori dell’Associazione dei comuni virtuosi lavorano in rete per scambiare tra loro le migliori pratiche. Sono convinto che sia questa la strada giusta – ha sottolineato Delrio – e se la stessa modalità fosse seguita anche dal governo centrale, anziché operare con decreti, le cose funzionerebbero meglio”.
I capisaldi dei comuni virtuosi, ha spiegato il presidente dell’associazione e sindaco di Monsano (Ancona), Gianluca Fioretti, sono cinque: gestione del territorio (che prevede tra
l’altro l’opzione cementificazione zero, recupero delle aree dismesse, progettazione partecipata, bioedilizia), rifiuti (raccolta differenziata porta a porta “spinta”, progetti per la
riduzione dei rifiuti e loro riuso), impronta ecologica della macchina comunale (efficienza energetica, acquisti verdi, mense biologiche), mobilità sostenibile (car sharing, car pooling, trasporto pubblico integrato, biocombustibili, piedibus) e nuovi stili di vita (filiera corta, disimballo dei territori, autoproduzione, finanza etica e altro ancora).
L’Associazione dei comuni virtuosi è nata nel maggio del 2005 su iniziativa di Colorno (Parma), Melpignano (Lecce), Vezzano Ligure (La Spezia) e Monsano (Ancona). Oggi sono settanta i municipi iscritti, presenti in tutte le regioni, dal più piccolo, Villa Verde (Oristano), al più grande, capannoni (Lucca).
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