Imballaggi, i Comuni chiedono più soldi per il riciclo. Bernocchi (Anci): “Rivedere l’accordo, ma attenti a liberalizzare”
Il delegato per i rifiuti dell'associazione delle città auspica una chiusura di negoziato per fine anno
Non c'è dubbio che i termini della convenzione Anci-Conai devono essere rivisti ma è rischioso parlare di liberalizzazioni. A tracciare all’Adnkronos il quadro del rapporto tra Comuni e consorzio che gestisce la differenziata degli imballaggi è Filippo Bernocchi, delegato Anci per rifiuti ed energia. L’accordo è in discussione e “come ogni negoziazione, è abbastanza impegnativo. Speriamo di chiudere entro dicembre 2013”.
In merito alla polemica sull’ammontare delle cifre che arrivano alle casse dei Comuni dalla raccolta differenziata degli imballaggi, Bernocchi sottolinea che “siamo tutti d’accordo nel chiedere più soldi ai consorzi, ma bisogna anche tenere conto che il Conai fa più degli obiettivi previsti dalle legge”, garantendo quindi ai Comuni un servizio continuo.
La verità è però che “questi soldi, che sarebbero dei Comuni, vengono incassati al 95% dalle aziende che gestiscono il servizio e, nella stragrande maggioranza dei casi, vengono delegate a soggetti terzi che svolgono altre tipologie di servizio. Lo sforzo che stiamo
facendo è quindi volto a riportare in chiaro l’entità di queste somme, che devono tornare ai Comuni, e quindi ai cittadini, attraverso la riduzione delle tariffe”.
Un altro aspetto importante per Bernocchi, “è che l'accordo è volontario e su 8100 Comuni solo 333 hanno una convenzione diretta con il Conai. Gli altri Comuni hanno delegato direttamente le aziende che gestiscono il servizio”. Il carattere volontario dell’accordo, spiega il delegato Anci, “prevede delle finestre di entrata e di uscita”.
Questo vuol dire che “quando il mercato tira posso uscire dall’accordo e gestire autonomamente la raccolta, oppure restare all’interno della convenzione in situazioni più brutte. Il sistema garantisce sempre”.